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Botti di Capodanno pericolosi per uomo, ambiente e animali: circa 5mila gli animali che perdono la vita

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Pur essendo assodata la pericolosità dei petardi e fuochi d’artificio utilizzati nella notte di Capodanno, puntualmente come ogni anno, la notte di San Silvestro si trasforma in un incubo per gatti, cani e animali selvatici costretti a vivere il terrore dei fragorosi boati dovuti al lancio di petardi e mortaretti da parte di quelle persone  incuranti delle pesanti conseguenze di questo gesto sia per se stessi che per gli altri.

Neanche i dati degli incidenti che puntualmente la cronaca riporta ogni primo giorno del nuovo anno, tra arti mutilati, lesioni più o meno gravi e talvolta anche morti, scoraggiano gli affezionati di questa stupida tradizione che si rinnova ogni 31 dicembre a cui proprio non riescono a rinunciare nel segno della più totale inciviltà, contravvenendo anche alle ordinanze anti botti emanate in alcune città dai primi cittadini e alle leggi che tutelano per esempio la fauna selvatica, e non solo, dall’inquinamento acustico.

In base ai dati ufficiali del Dipartimento della Pubblica Sicurezza analizzati dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) si stima che nell’ultima notte dell’anno siano circa 5mila gli animali, tra domestici e selvatici, che perdono la vita per cause dirette e indirette riconducibili a petardi ed esplodenti.

Il bilancio è altrettanto pesante anche sul fronte umano infatti tra il 2012 e il 2023 si sono registrati in Italia 6 morti e 3.220 feriti gravi a causa di petardi e fuochi d’artificio utilizzati nella notte di Capodanno.

Ecco che alla luce di questi dati, la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) lancia l’allarme sui botti di fine anno, che oltre a rappresentare un pericolo per la salute umana e per quella degli animali determinano danni pesantissimi anche sul fronte ambientale considerato che i botti di fine anno generano una impennata dell’inquinamento dell’aria. “Durante tutto l’anno i fuochi d’artificio sono responsabili di circa il 6% di PM10 presente nelle città italiane – spiega SIMA – ma nella sola notte di Capodanno le polveri sottili registrano un incremento abnorme, raggiungendo valori medi su 24 ore quasi tripli rispetto al normale limite giornaliero, fissato a 50 microgrammi per metro cubo ed un livello pari a 1.000 microgrammi per metro cubo nella prima ora dopo la mezzanotte (con un aumento del +1900% rispetto ai valori massimi di legge)”.

Botti, petardi ed esplodenti, oltre alle polveri sottili, rilasciano in atmosfera parecchie diossine, ovvero sostanze potenzialmente cancerogene – afferma il presidente SIMA, Alessandro Miani – Prendendo in esame una singola città di medie dimensioni, i fuochi d’artificio esplosi nella sola notte di Capodanno possono arrivare a produrre emissioni nocive pari a quelle delle attività annuali di 120 inceneritori di rifiuti. Le sostanze liberate in atmosfera possono inoltre ricadere al suolo sotto forma di pioggia acida, inquinando terreni, raccolti, laghi, fiumi e persino falde acquifere”.

Per tale motivo come Sima rivolgiamo un appello ai sindaci di tutta Italia, affinché in vista della notte di Capodanno varino ordinanze anti botti che, oltre a salvare vite umane e tutelare gli animali, eviterebbero effetti devastanti sulla qualità dell’aria con benefici per la salute pubblica”, conclude Miani.

A tutto ciò si aggiunge l’ingente quantità di rifiuti prodotta che secondo la stima conservativa di SIMA – “è che circa 60.000 involucri – pari a circa 3-6 tonnellate – di botti e fuochi esplosi la notte di Capodanno rimangano nelle strade e nelle piazze delle nostre città; si tratta peraltro di rifiuti difficili da differenziare perché composti per il 70% da cartone, plastica, legno o argilla ed il restante 30% da polvere pirotecnica (in massima parte nitrato di potassio, zolfo e carbone, con aggiunta di metalli pesanti, magnesio e rame)”.

Pubblichiamo di seguito il decalogo dell’Oipa, Organizzazione internazionale protezione animali, per proteggerli dai botti.

 

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