C. S.
Apertura straordinaria 10 e 11 giugno 2022 – Guerin Meschino
La Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bari il 10 giugno p.v. inaugura con uno spettacolo di marionette ispirato al Teatro dei Pupi, aperto ad adulti e bambini, l’inizio delle aperture straordinarie del Chiostro di Santa Chiara, all’interno del Piano di Valorizzazione MiC dei luoghi della cultura 2022.
Lo spettacolo vuole celebrare l’avvio della procedura di dichiarazione di interesse culturale della collezione di Pupi e marionette a filo di Aldo Mosca in Corato, puparo ed erede morale della tradizione del teatro dei Pupi di scuola catanese, diffusa in Puglia fra Corato e Barletta dalla famiglia Immesi a partire dalla fine dell’800.
L’eccezionalità della collezione Mosca risiede nell’operazione di salvaguardia di un
patrimonio intangibile e, soprattutto, nella fusione culturale fra l’antica tradizione siciliana ed una rielaborazione locale, di questa arte, ancorandola alle radici storico-culturali e identitarie autoctone.
Già nel 2008 l’Italia ha iscritto l’Opera dei Pupi nella Representative List of the Intangible Cultural Heritage of Humanity dell’UNESCO quale mezzo di trasmissione di un patrimonio immateriale esistente e salvaguardabile in virtù della sua “ripetibilità”.
Lo spettacolo, a cura della Proloco Quadratum di Corato e del Gruppo teatrale Arca con il sostegno delle ditte Coger srl e Musto Service, metterà in scena il Guerin Meschino di Andrea da Barberino, opera di letteratura cavalleresca fortemente legata al territorio pugliese e il cui adattamento teatrale è a firma dello stesso Mosca.
Si narra di Guerino, “un principe schiavo alla ricerca delle sue origini tra Oriente e
Occidente”, figlio di Milone – principe di Taranto e fratello del Re di Puglia – e di Fenisia, regina di Albania. Il principe Guerino, ancora neonato, sarà allontanato dal suo regno e dai genitori e, date le sue origini sconosciute, sarà ribattezzato “il Meschino”. La vicenda, ambientata nel I secolo d.C., si snoda sullo sfondo di un conflitto etnico-religioso, in grado di proiettare lo spettatore in un tempo passato e, contemporaneamente, porre riflessioni quanto mai attuali alla luce della cronaca
internazionale.