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Grande successo per le iniziative dedicate all’ingegner Santarella: mostra a palazzo Tarantini prorogata al 24 settembre

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Grande successo per le iniziative dedicate all’ingegner Luigi Santarella, in corso a Corato. Tanta la partecipazione di pubblico, per cui si è deciso di prorogare fino a domenica 24 settembre la mostra documentale “Luigi Santarella, progetti e opere in Puglia” presso Palazzo Tarantini (già Capano) in via Ruvo 2, organizzata dall’Archeoclub di Corato, grazie alla disponibilità della famiglia del dott. Marcello Tarantini. Visite solo su prenotazione telefonica al 3485930027.

Anticipata dal servizio di annullo filatelico in onore dell’Ing. Luigi Santarella da parte di Poste Italiane, la giornata di studi, partecipatissima, organizzata dall’Archeoclub d’Italia Sede Locale di Corato presieduta dal consigliere nazionale Michele Iacovelli, introdotta e condotta dall’arch. Anna De Palma, ha visto numerosi interventi di rilievo internazionale: memorabili le lezioni dell’ing. Alfredo Sollazzo, professore al Politecnico di Bari, autore di una panoramica su Santarella e sul cemento armato, e dell’arch. Michele Capozza, anch’egli del Politecnico di Bari, che ha illustrato un ricco approfondimento urbanistico ed architettonico su Santarella e la città di Corato.
Da rilevare, per le opportune riflessioni, l’intervento del dirigente scolastico prof. Savino Gallo, del liceo artistico “Federico II Stupor Mundi”, del sindaco del Comune di Corato prof. Corrado Nicola De Benedittis e dell’arch. Antonella Varesano, assessore alla qualità urbana – urbanistica, presente il consigliere Ing. Giovanni De Biase in rappresentanza dell’Ordine degli Ingegneri di Bari.

Mattatore della giornata l’ing. arch. Enzo Siviero, docente dello IUAV di Venezia e tra i più noti progettisti italiani di ponti. Apprezzatissime le inedite relazioni dell’ing. Edoardo Currà (Santarella e la sua collaborazione con l’ing. Enrico Baroni), dell’arch. Lorenzo Pietropaolo, del Politecnico di Bari, con una emozionante prima ricognizione dell’archivio Santarella da poco riscoperto grazie alla collaborazione della dott. Annamaria Fatone e della sig.ra Pastore, dell’arch. Paola Scaramuzza, docente presso École Nationale Supérieure d’Architecture de Versailles, con una accuratissima indagine su una delle opere dell’ing. Santarella (la copertura del Teatro di Adria), dell’arch. Alberto Monti, autore di una tesi sui ponti realizzati da Santarella, e di Francesca Santarella, su una delle ultime opere a cui collaborò Santarella, la modernissima “Casa del sabato per gli sposi”, presentata alla V Triennale di Milano nel 1933.
A seguire, la tavola rotonda ricca di interessanti spunti, con gli ing. Aguinaldo Fraddosio e l’ing. Giuseppina Uva (entrambi del Politecnico di Bari), l’ing. Siviero, l’arch. Pietropaolo e l’arch. Rita Vecchiattini, docente all’Università di Genova.
Consegnato il “Premio in memoria di Luigi Santarella, I edizione, ai migliori lavori pervenuti:
– per la sezione “tesi di specializzazione” all’Arch. Enrico TONIATO “Per la chiarezza e il rigore metodologico nonché l’efficacia comunicativa” per la Tesi: “SPOMENKOSTURNICA Ossario dei caduti slavi a Barletta (1970). Strumenti per un piano di conservazione e fruizione di un monumento del XX secolo”;
– per la sezione “tesi di laurea magistrale” agli Ing. Giulia BELLONI e Guglielmo PARETO “Per la profondità e l’ampiezza della ricognizione sul campo” per la Tesi: “Riqualificazione e consolidamento dell’ex-caserma Gavoglio”.
I relatori esterni, trattenutisi a Corato nei giorni seguenti, hanno visitato la città, restandone colpiti dalla bellezza e l’estremo decoro con cui è tenuta.

Sembrano dunque gettate le basi per la riscoperta delle opere dell’ing. Santarella, la cui fama universalmente riconosciuta grazie alla cospicua produzione manualistica imprescindibile per la vita professionale di generazioni di ingegneri italiani, necessita del giusto supporto di materiali d’archivio, che altrimenti rischiano, dopo oltre cento anni, di andare dispersi.

In programma la pubblicazione degli atti e nuove iniziative.

 

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