Proseguono gli appuntamenti del Circolo territoriale di Fratelli d’Italia.
Questa domenica 18 maggio dalle 10:00 alle 12:00 saranno nuovamente in Piazza Cesare Battisti con un gazebo per un tema a loro caro che così spiegano:
“Ribadire a chi decide di stare in Italia che ha si una serie di diritti ma che questi comportano delle responsabilità, il rispetto delle regole e delle leggi, semplicemente dei DOVERI.
Negli ultimi anni diversi stranieri richiedenti asilo si sono resi protagonisti di episodi di violenza, vandalismo e vilipendio delle istituzioni, evidenziando una palese difficoltà a comprendere ed accettare le regole della nostra società e a riconoscere l’autorità delle nostre istituzioni. Le pagine di cronaca raccontano anche la tendenza di alcune comunità ad adottare modelli discriminatori nei confronti delle donne, oggetto di imposizioni, soprusi e violenze in nome di un’interpretazione radicale della religione o delle tradizioni del Paese d’origine. Ciò rappresenta un problema per l’ordine pubblico, la sicurezza e la tenuta sociale del nostro Paese. Serve comunicare in maniera più approfondita ed efficace a chi chiede protezione internazionale in Italia i doveri civici e giuridici nei confronti della comunità nazionale. Fino ad ora ai richiedenti asilo in arrivo sulle nostre coste veniva consegnato un opuscolo informativo con una lunga lista dei diritti a cui possono accedere una volta giunti sul territorio nazionale. Ai doveri era dedicata una sola riga. Fratelli d’Italia ha ufficialmente chiesto di rivedere e ampliare la lista, inserendo i “doveri” ponendo l’attenzione, in particolare, sul rispetto delle donne, della parità di genere e sulla perseguibilità dei fatti illeciti”. Quando una cultura nega sé stessa per fare spazio ad un’altra non c’è integrazione ma assimilazione. Il rischio è che si sviluppino fenomeni di ‘separatismo’, con enclave sociali e culturali in cui vengono applicati valori e principi discordanti, se non opposti, a quelli propri della nostra cultura e del nostro ordinamento. Vogliamo evitare che ciò, come è già accaduto in altri Paesi europei, accada anche in Italia.”