Ad un anno dalla scomparsa del Prof. Aldo Mosca, la Pro Loco “Quadratum” in collaborazione con il Gruppo Teatrale “Arca”, con il patrocinio della Regione Puglia e del Comune di Corato, porta in scena al Teatro Comunale lo spettacolo “Guerin Meschino”, domenica 10 marzo 2024.
L’iniziativa è nata per volere di Grazia Capogna, moglie del Prof. Mosca, e della Pro Loco “Quadratum”, grazie alla collaborazione di Michele Redda, erede della famiglia Immesi, storica famiglia del Teatro dei Pupi Siciliani, con la volontà di tener fede al progetto di realizzazione di un teatro museo dei pupi, iniziata già tre anni fa, che ha visto l’avvio della procedura di vincolo e di dichiarazione di interesse culturale dell’intera collezione “Aldo Mosca” presso la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Città metropolitana di Bari.
“Il progetto ha sin qui attraversato varie tappe, con il coinvolgimento della Regione Puglia e il Comune di Corato – dichiara il Presidente della Pro Loco “Quadratum” Gerardo Strippoli – e continueremo ad impegnarci affinché il sogno di Aldo Mosca si realizzi. E’ un patrimonio unico che non va assolutamente disperso, in un’ottica di iniziative di recupero e conservazione delle tradizioni popolari, di cui il teatro dei pupi e delle marionette ha rappresentato per oltre un secolo una forte espressione, considerando inoltre che il teatro dei pupi è tra i beni riconosciuti dall’UNESCO come patrimonio dell’Umanitài”.
Lo spettacolo narra di Guerino, “un principe schiavo alla ricerca delle sue origini tra Oriente e Occidente”, figlio di Milone – principe di Taranto e fratello del Re di Puglia – e di Fenisia, regina di Albania. Il principe Guerino, ancora neonato, sarà allontanato dal suo regno e dai genitori e, date le sue origini sconosciute, sarà ribattezzato “il Meschino”. La vicenda, ambientata nel I secolo d.C., si snoda sullo sfondo di un conflitto etnico-religioso, in grado di proiettare lo spettatore in un tempo passato e, contemporaneamente, porre riflessioni quanto mai attuali alla luce della cronaca internazionale.
Alla fine dello spettacolo, sarà possibile osservare da vicino le marionette dei paladini che si distinguono per le dimensioni (altezza compresa fra 80 e 100 cm), per essere molto pesanti e manovrate dall’alto, non soltanto per mezzo dei fili che comandano i movimenti dei vari arti, ma anche mediante una robusta asta di ferro agganciata alla testa, necessaria per sostenere e spostare l’intera marionetta.
L’intero spettacolo avrà anche un fine benefico, con ingresso libero e oblazione volontaria a favore del “Centro Aperto Diamoci una Mano”
Porta ore 18,30 – Sipario ore 19,00