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Eco-Estramurale: riscontro alle “mancate” risposte del Sindaco all’interrogazione della consigliera D’Introno

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Di Vincenzo Petrone “libero pensatore”

Premessa
Ricordiamo che le attività di una pubblica amministrazione si estrinsecano con atti vediamo le sequenze di questi nel caso dell’Eco-Estramurale:

  •  la Città Metropolitana di Bari con nota prot. 5068 del 21/01/2022 ha avviato un’indagine conoscitiva per la raccolta di proposte per l’attuazione della linea progettuale “Piani Integrati, BEI, Fondo dei fondi – M5C2 – Intervento 2.2 b)” del PNRR
  •  il Comune di Corato con determina n. 453 del 11/03/2022 ha affidato all’arch. Luigi Falbo la progettazione dell’intervento Eco-estramurale;
  •  con D.G.C. n. 43 del 11/03/2022 (stesso giorno della determina d’incarico)
    l’Amministrazione ha approvato la proposta Progettuale, redatta dall’arch. Luigi Falbo che prevede la “Rigenerazione dell’estramurale” nell’ambito della strategia del Piano Metropolitano di Greening, dell’importo di 6.800.000,00; (QUINDI L’APPROVAZIONE È AVVENUTA IN ASSENZA DI PARTECIPAZIONE PUBBLICA, MA EVENTO ANCORA PIU’ GRAVE NON SI TROVA TRACCIA DI COME SI È PERVENUTI
    ALL’IMPORTO DI 6.800.000 in “assenza” del Computo metrico estimativo).

Ricordiamo che come regola d’arte progettuale vuole:
– sulla base del progetto realizzato, il progettista (arch. Luigi Falbo) deve redigere il
computo metrico estimativo che il committente (Comune di Corato) utilizza per la
pianificazione economica degli investimenti necessari per la realizzazione dell’opera;
– a sua volta, l’impresa aggiudicataria utilizza il computo metrico estimativo per proporre ed elaborare la propria offerta per la realizzazione delle opere previste dal progetto;
– fondamentale per la compilazione di un computo metrico estimativo è la precisione e il dettaglio con cui deve essere realizzato: ogni voce deve sempre avere il prezzo unitario e la quantità necessaria per la realizzazione di un’opera costruttiva.

In realtà in tutto questo tempo poteva tranquillamente essere posto in atto quel processo partecipativo che la legge richiede e che richiamiamo:
‐ il Codice degli Appalti all’art.Art. 22. (Trasparenza nella partecipazione di portatori
di interessi e dibattito pubblico) comma 1^ recita: “Le amministrazioni aggiudicatrici e
gli enti aggiudicatori pubblicano, nel proprio profilo del committente, i progetti di fattibilità relativi alle grandi opere infrastrutturali e di architettura di rilevanza sociale, aventi impatto sull’ambiente, sulla città o sull’assetto del territorio, nonché gli esiti della consultazione pubblica, comprensivi dei resoconti degli incontri e dei dibattiti con i portatori di interesse. I contributi e i resoconti sono pubblicati, con pari evidenza,
unitamente ai documenti predisposti dall’amministrazione e relativi agli stessi lavori.“

‐ lo stesso processo è richiesto dal Ministero delle infrastrutture in maniera esplicita
per le opere del PNRR.
La partecipazione oltre a poter migliorare il progetto avrebbe prevenuto l’insorgere di
conflitti con i cittadini, causati da una informazione assente e da un loro mancato
coinvolgimento nella realizzazione di una così importante opera pubblica.
Il progettista nell’arco dei 14 mesi trascorsi inutilmente, in ossequio agli indirizzi del Mims (Ministero infrastrutture e mobilità sostenibile) di cui alle “Linee guida per la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica da porre a base dell’affidamento di contratti pubblici di lavori del PNRR e del PNC (Art. 48, comma 7, del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, convertito nella legge 29 luglio 2021, n. 108)”, poteva produrre alla base della partecipazione in osservanza del comma 5 dell’articolo 23 del Codice le diverse soluzioni individuate fra le quali poter scegliere la soluzione che presentava il migliore rapporto tra costi e benefici per la collettività.

– Nella determina n.571 del 27/06/2023 si legge: risulta necessario ed opportuno affidare l’adeguamento del PFTE al nuovo preziario regionale pubblicato sul BURP n. 31 del 31/03/2023 ed (si evidenzia la congiunzione) ai contenuti delle “Linee guida per la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica da porre a base dell’affidamento di contratti pubblici di lavori del PNRR e del PNC”, ossia si sono accorti che il PFTE doveva rispettare le Linee Guida del Mims.

– Ma per la ristrettezza dei tempi disponibili causa Perdita del finanziamento, succede che il giorno dopo con Determina 578 del 28/06/2023 viene emesso il bando di gara mediante lo strumento dell’accordo quadro ai sensi degli artt. 54 e 60 del D.Lgs. n. 50 del 2016. Trattasi di un Tipo di appalto comprensivo di lavori + progettazione esecutiva che a monte richiedestudio di fattibilità tecnica-finanziaria + progettazione definitiva”. Ma nel caso specifico il primo è solo una bozza il secondo è inesistente

Infatti è del tutto evidente che in un giorno il progettista non poteva:

  •  operare l’adeguamento al nuovo prezzario regionale del 31-03-2023 in quanto nella prima fase progettuale non era stato redatto il Computo Metrico Estimativo che infatti NON è presente nei documenti del Bando di Gara.
    Ma qui nasce il problema: come ha fatto il progettista a quantizzare nell’incarico
    originario l’intervento in 6.800.000 € e con l’incarico successivo a passare
    dall’importo lavori di 6.800.000 € a 15.000.000 € ?
  •  adeguare il PFTE alle Linee Guida ministeriali: trattasi di operazione
    materialmente impossibile. Infatti solo con il nuovo PFTE trasmesso dal progettista in data 4-10-2023 ossia dopo circa tre mesi e mezzo lo stesso è stato dichiarato conforme alle Linee Guida del Mims dal nuovo dirigente ai lavori pubblici
    ing. Cacosso.

Di conseguenza il P.F.T.E. posto a base di gara è quello estremamente semplificato e costituente solo una bozza di intervento senza il minimo rispetto delle direttive Mims.

Quindi il progettista nonostante un incremento di parcella notevolissimo non ha fatto nulla se non il limitarsi a dire che il nuovo importo dei lavori passava da 6.800.000 € a 15.000.000 €.

Ma anche in questo caso, mi chiedo e chiedo a tutta la gente di buon senso, come È POSSIBILE CONDIVIDERE CHE NEL GIRO DI UN ANNO (11/03/2022 – 28/03/2023) SI SIA AVUTO UN INCREMENTO DEI PREZZI PARI AL 120,58%. Si tenga presente che lo stesso assessore ai Lavori Pubblici arch. Sinisi in sede dell’incontro sul Bilancio partecipato (!) ha asserito che nel giro di “DUE” anni si è avuto un incremento fino al 30%. In realtà secondo La Relazione annuale sul 2022 di Banca d’Italia a causa dell’aumento dei prezzi, i costi degli appalti del PNRR hanno registrato in media un’impennata del 10%.

A conferma di questo nulla del progettista e di consapevolezza dell’Amministrazione circa l’inadeguatezza del progetto posto a base di gara per fortuna si è cercato di salvare il salvabile nel senso che dal disciplinare di gara 3.3 “Ulteriori disposizioni” si legge: Per dovere di completezza si specifica che è attualmente in fase di completa definizione il progetto di fattibilità tecnico economica dell’intervento da porre a base del presente affidamento; resta inteso che il predetto progetto sarà fornito all’Appaltatore, a seguito di verifica e validazione, ai fini dell’affidamento del contratto
specifico.
Ossia questo salvaguardasi significa “apertamente il riconoscimento” che il Piano di Fattibilità Tecnica ed Economica (P.F.T.E.) posto a base della gara d’appalto era semplicemente una bozza molto ma molto carente ed assolutamente “non rinforzato” diversamente da quanto richiesto dalle norme e dichiarato nel progetto.

A riprova di tutto questo con DGC n.254 del 19-10-2023, ossia pochi giorni fa, si è approvato il P.T.F.E. “RINFORZATO” (almeno si spera) da porre a base del contratto pubblico di affidamento dei lavori del PNRR. Occorre tenere presente che non è un caso che a corredo di questo PFTE ci sia il COMPUTO METRICO ESTIMATIVO oltre che la gran parte dei documenti caratterizzanti il progetto DEFINITIVO.

Ovviamente tutto quanto appena detto “NON” riguarda minimamente le criticità tecniche che il progetto presentava e che si pensa siano rimaste invariate, anche perché non avendo la possibilità di esaminare questo nuovo P.F.T.E. non ci si può esprimere nel merito
Quindi la responsabilità politica dell’Amministrazione sta nell’essere stata completamente inadeguata a gestire tutto il processo inerente il realizzo dell’opera pubblica ECO-Estramurale.

Riscontro alle risposte MANCATE del Sindaco all’interrogazione della consigliera Nadia G. D’Introno.

Fatta la necessaria premessa precisiamo che il Sindaco ha completamente glissato a tutte le domande d’interrogazione ed anzi ha aggiunto altre perplessità che passiamo ad evidenziare precisando che per chiarezza di lettura riportiamo prima lo scritto del Sindaco e poi il commento in caratteri diversi:

Sindaco: non ha riportato alcun riscontro sulla partecipazione della città al progetto

Sindaco: Se avessimo collocato la pista ciclabile sopra il marciapiedi, essa:
‐ sarebbe stata interrotta centinaia di volte per le salite e le discese …..
‐ …….

In questo caso il Sindaco si è rifatto a Marzullo che nelle interviste notturne concludeva dicendo all’ospite “fatevi una domanda e datevi una risposta”. Il tutto nel senso che nessuno ha mai detto di mettere le piste ciclabili sul marciapiede e quindi?

Sindaco: La scelta di collocare la pista al centro risolve le Interferenze appena descritte, Inoltre:
‐ ha un numero molto basso di interruzioni;

(=> pochissime possibilità di svolta e quindi pochissima funzionalità considerato che l’estramurale è caratterizzato da moltissimi incroci)

‐ gli attraversamenti sono sempre in condizione protetta dagli avanzamenti dei marciapiedi

(non credo che l’avanzamento dei marciapiedi abbia un senso a questo fine, in realtà avviene che in corrispondenza degli incroci la pista ciclabile si allarga fino ad interessare la corsia delle auto) e dai semafori (e negli incroci senza semafori che succede?);

Sindaco: ll progetto pertanto prevede l’ottimizzazione della corsia di transito a 3.50 m utili al passaggio anche dei mezzi di soccorso e la previsione della sosta in linea pari a 2,00m.

(quindi da 4 m. si passa a 3,5 e le cose migliorano ma ! ……)

Sindaco: Tutte le operazioni di sosta e fermata (carico e scarico) sono previste in condizioni di sicurezza all’interno di quest’ultima fascia di 2,00 m,

(si dimentica che un pulman di linea e/o autocarro ha una larghezza d’impronta di 2,55 m. e che lo stallo di norma è largo 3,50 m.)

garantendo la fluidità e la non interruzione del transito nella corsia da 3.50 m.

Sindaco: Nelle aree del marciapiede è stata sempre garantita una fascia libera (tra il fronte degli edifici e le alberature) dedicata al passaggio dei pedoni di minimo 2,00 m

(dalla sezione stradale allegata al progetto lo spazio per i pedoni è di 1,40 m e quindi?)

Sindaco: In prossimità del bordo del marciapiede è stato creato un nuovo bordo verde “rain garden” destinato alle essenze arboree, arbustive e superfici drenanti.

(dalle tavole progettuali inerenti tutti i quadranti da 1 a 6 nessuno di questi presenta il “rain garden” ma semplicemente un drenaggio in corrispondenza di ciascun albero)

Sindaco: Nei due tratti nei quali verrà creato anche il filare centrale saranno inseriti 39 platani.

(si tenga presente che un platano adulto raggiunge un diametro di almeno 30 cm e quindi usciranno fuori dal limite dei 26 cm utili presenti tra le due piste ciclabili ossia potranno costituire pericolo per i ciclisti)

Sindaco: In due dei dieci tratti (n. 5 e n. 8), sarà realizzato anche la porzione centrale con la pista ciclabile rialzata

(? che vuol dire)

in sede propria, l’illuminazione stradale e il filare di platani centrale: In tali tratti sarà possibile apprezzare la sezione completa dell’estramurale quando sarà completato anche il secondo lotto.

(Questa è una novità non riscontrabile in maniera più assoluta nella gara d’appalto e che dimostra ancora una volta come i conteggi economici a base dello stesso fossero fasulli)

Sindaco: Le risorse necessarie utili al completamento di questo secondo lotto ammontano a 4 M di € per un totale di 11 M di€.

(Ancora una affermazione non vera se si considera che come da atti deliberativi e da relativo quadro economico l’importo totale dei lavori è di 15 M di €)

Sindaco: Tali soluzioni saranno poi assunte dal progetto definitivo/esecutivo che sarà redatto dal soggetto aggiudicatario dell’appalto integrato come prescrive Il nuovo Codice degli Appalti,

(quindi ancora una volta si ribadisce che l’impresa aggiudicataria dovrà redigere anche il progetto DEFINITIVO e non solo quello esecutivo ossia, mi dispiace dirlo, ma v’è sempre qualcosa che continua a non tornare).

 

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