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Eco-Estramurale: la partecipazione della Città (Parte terza)

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di Vincenzo Petrone “libero pensatore”

Prima di ritornare sull’Eco- Estramurale ci piace richiamare alcuni concetti sulla partecipazione.
La partecipazione in generale è un’attività umana che, se svolta in modo corretto, può
consentire alle persone di perseguire i loro bisogni in un modo coerente; un’attività che va a vantaggio di tutta la comunità. Applicato al contesto politico, all’attività di amministrazione della “polis”, la partecipazione da parte della cittadinanza è contributo al funzionamento o all’espressione dell’attività.
Un amministratore illuminato non dovrebbe mai sottrarre alle persone quel controllo del processo che ad esse spetta.

Un tipo particolare di partecipazione è la progettazione partecipata

Trattasi di un processo dove politici, tecnici e abitanti operano congiuntamente per realizzare piani e progetti che migliorano la qualità della vita della comunità attraverso interventi diretti a trasformarne l’ambiente naturale, costruito e socio-culturale.
L’esigenza di allargare la partecipazione al processo progettuale nasce dal fatto che il committente o il progettista non è in grado di prendere o attuare le decisioni da solo, ma ha bisogno della cooperazione di altri soggetti — istituzioni, associazioni, comitati, semplici cittadini — che dispongano di quelle risorse che sono indispensabili per compiere una scelta progettuale o metterla in pratica.
I tecnici, spesso non locali, hanno una conoscenza del territorio diversa da quella degli abitanti: più approfondita su certi aspetti, ma più superficiale su altri.
Interpretano i bisogni degli abitanti stessi sulla base di parametri collaudati sul piano statistico e scientifico, ma possono commettere errori perché non sempre sanno esattamente ciò che essi vogliono o non vogliono.
È molto difficile che il progettista e il committente riconoscano di essere “ciechi” su certi aspetti e di aver bisogno dell’apporto di chi vive sul territorio.

All’Amministrazione coratina si vuol ricordare che senza questa attenzione si rischia
semplicemente di incrinare il rapporto di fiducia tra l’amministrazione e i cittadini, di creare ulteriori occasioni di scontento e realizzare strutture, interventi o servizi che saranno giudicati negativamente dai diretti interessati.

Qualcuno potrebbe osservare che dare vita a un processo inclusivo significa delegare il potere di decidere ad altri. La risposta è “NO”, il potere decisionale resta comunque nelle mani dell’organo indicato dalla legge (il consiglio, la giunta, il sindaco ecc).

Ma, ovviamente, l’Amministrazione che avvia un processo di progettazione partecipata si deve assumere comunque l’impegno, nei confronti dei partecipanti, di tener conto delle indicazioni che scaturiranno dal processo: soprattutto ha convenienza a farlo, perché in caso contrario rischierebbe di acuire i conflitti o di non riuscire a ottenere la collaborazione degli altri soggetti di cui ha bisogno.

Fatte queste considerazioni, di carattere del tutto generali, vediamo come, l’Amministrazione coratina ha condotto

La partecipazione al progetto dell’Eco-Estramurale

Estrapoliamo fedelmente dalla Relazione Tecnica Generale allegata al progetto ciò che
secondo l’Amministrazione è stato il percorso partecipativo della città

5. I percorsi di partecipazione civica

Negli ultimi mesi l’amministrazione comunale ha portato avanti una serie di incontri finalizzati alla sensibilizzazione delle comunità locali all’uso dello spazio pubblico e alla sua centralità all’interno delle dinamiche di quartiere e la sua rilevanza rispetto alla capacità di costituire l’elemento fondamentale per lo sviluppo delle relazioni sociali, con effetti di consolidamento delle comunità locali.

Questi processi si sono avviati con alcuni laboratori di partecipazione connessi alla qualificazione di alcuni spazi pubblici attraverso interventi di urbanistica tattica condotti in diverse aree dei quartieri della città.
Tali laboratori hanno condotto all’attrezzamento di tre spazi pubblici in stato di sottoutilizzo o abbandono.

Fig. 43 I laboratori di SCIUCUÀ LA
Fig. 43 I laboratori di SCIUCUÀ LAB

In occasione della presente candidatura e della redazione del progetto di rigenerazione dell’estramurale urbano tale attività di sensibilizzazione verso la rilevanza dello spazio stradale quale spazio pubblico per eccellenza e sugli impatti che un miglioramento dell’infrastruttura stradale della portata di quella dell’estramurale avrebbe in termini di relazionalità dello spazio pubblico, sostenibilità ambientale, sviluppo dell’economia locale, sicurezza urbana, e aumento della consapevolezza civica rispetto alla cura stessa delle risorse urbane.
In tale prospettiva, è stata avviata una consultazione degli stakeholders per strutturare un percorso di partecipazione civica finalizzata alla raccolta delle prime linee di indirizzo finalizzate alla stesura del presente progetto di fattibilità tecnica ed economica.

In data 10 febbraio, presso la Sala Giunta del Comune di Corato, si è tenuto il primo incontro partecipativo di socializzazione di idee progettuali per la rigenerazione urbana dell’Estramurale, in vista del Bando PNRR denominato “Piani Urbani Integrati”.

All’incontro hanno partecipato le associazioni di categoria e alcuni soggetti in rappresentanza di soggetti della cittadinanza attiva no profit.

Il confronto ha avuto come obiettivi la messa a fuoco delle principali criticità connesse soprattutto alla sistemazione del traffico veicolare, alla regimentazione della sosta carrabile e alle forme di promozione delle attività economiche aperte al pubblico. I temi dell’ecologia urbana sono invece stati accolti quali elementi centrali nello sviluppo del progetto, anche in relazione ai tassi di inquinamento prodotti da un’infrastruttura quale quella dell’estramurale urbano, densamente trafficata. In questa ottica è emersa l’esigenza di dotare l’infrastruttura di spazi destinati alla mobilità ciclabile e di potenziare quelli utilizzati dai pedoni.

Fig. 44 L’incontro partecipato del PU - Estramurale
Fig. 44 L’incontro partecipato del PU – Estramurale

La progettazione partecipata così descritta non può essere considerata tale, infatti:

Il “SCIUCUA’ LAB” richiamato come partecipazione al progetto dell’eco-estramurale
non è attinente in quanto si tratta di un progetto di animazione sociale e di valorizzazione degli spazi urbani della città di Corato partito il 2 ottobre e concluso nel mese di dicembre dell’anno 2021.
Le attività di animazione hanno interessato via Nicola Salvi, Largo Abbazia e Piazza dei Caduti di via Fani. Quindi dell’estramurale NON v’è traccia. Non ci siamo neanche come tempi se consideriamo che SCIUCUA’ si è concluso nel Dicembre 2021 e la prima idea dell’eco-estramurale è nata nel marzo del 2022. Si noti inoltre che i ragazzi che hanno partecipato hanno tutti le mascherine causa covid.

Ma anche la seconda foto non è rappresentativa, infatti si dice che l’incontro con gli
stakeholders è avvenuto in data 10 febbraio 2023, ma la foto riporta un incontro in sala giunta in cui NON si intravede nessun soggetto estraneo all’Amministrazione sia stakeholders o comune cittadiono e tra l’altro ancora una volta con le mascherine anti covid.

Da quanto precede si deduce che in realtà sull’Eco-Estramurale la partecipazione della
città, anche se richiesta per legge, non c’è stata e questo lo dico non per fare della sterile polemica, ma con rammarico, in quanto penso che la partecipazione cittadina avrebbe potuto evitare tutte quelle storture che caratterizzano il progetto e che ho evidenziato in precedenza sempre da queste pagine:

https://ilquartopotere.it/approfondimento/eco-estramurale-analisi-superficiale-di-unopera-pubblica-da-15-milioni-di-euro-prima-parte/

https://ilquartopotere.it/approfondimento/eco-estramurale-analisi-superficiale-di-unopera-pubblica-da-15-milioni-di-euro-seconda-parte/

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