Di Vincenzo Petrone “libero pensatore”
UN FUORI TEMA
Voglio ricordare e ribadire che, come è successo negli anni precedenti, oltre 10, e riportati sui media locali, tutti i miei interventi sono frutto di un cittadino libero di pensare senza una precisa casacca politica che valuta i fatti delle amministrazioni in carica al momento e questo ovviamente vale anche per il tema Eco-Estramurale.
Mi lasciano perplesso certe insinuazioni fatte da alcuni attuali amministratori e relativi “fedeli” ai quali ricordo le parole pronunciate da Pietro Nenni al principio della vita repubblicana: “Se avete una critica da muovere, criticate sempre le idee e mai le persone, perché ……….”. Alla luce di questo dico di non voler trasformare il sottoscritto in un nemico dell’attuale amministrazione anche perché potete stare tranquilli in quanto non ho assolutamente aspirazioni politiche, ma non mi potete
impedire di esprimere il mio pensiero e di preoccuparmi di volere il bene della città e delle future generazioni.
————————————————
Nell’intervista fattami prima del convegno in oggetto indicato, mi fu chiesto se alle perplessità che si andavano a palesare v’erano delle proposte progettuali concrete da prendere in considerazione.
La mia risposta fu affermativa solo che non era possibile esplicitarle in sede di convegno che per il carattere divulgativo, non si prestava a proposte progettuali che richiedono tempo per l’illustrazione.
Per cui onde dare completezza all’impegno assunto mi accingo a parlarne.
Le mie proposte ovviamente non possono essere una risposta a tutti i dubbi “progettuali” che sono emersi nel convegno per cui toccherò solo alcune problematiche. Come pure preciso che quelle che farò non sono la “verità”, ma proposte progettuali concrete, perfettibili su cui dibattere e quindi dare
spazio alla “Progettazione partecipata”. Onde ottenere ciò mi servirò di alcune immagini/proposte.
Problematiche rotonda di via Trani
Ricordiamo che nei grafici allegati al Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economia (PFTE) avevo evidenziato:
a) la difficoltà della svolta a destra onde iboccare la via Bisceglie;
b) la pericolosità per il ciclista nell’imbocco della rotonda;
c)l’allargamento della pista ciclabile sulle striscie pedonali oltre al fatto che mancando il semaforo tale allargamento è solo pericoloso;
d) la fermata dei pulman con il blocco del traffico che è un problema oggi facilmente riscontrabile alle 13,30.
Il tutto come evidenziato nell’immagine seguente
In questa immagine si può osservare: piste ciclabili separate per senso di marcia e che proseguono in tutta sicurezza sulla rotonda, zona di fermata dei pulman di trasporto pubblico senza intralcio del traffico ed in assoluta sicurezza, stalli di sosta per le autovetture, rain garden in numero riveniente da corretta progettazione e per far fronte alle bombe d’acqua e per l’allocazione al loro interno oltre che gli arbusti depuratori anche gli alberi che non vengono più allocati sui marciapiedi che quindi
rimangono liberi per essere utilizzati a pieno da pedoni e commercianti. Eliminazione dello spartitraffico centrale, pali di illuminazione che presentano un doppio braccio uno più basso per l’illuminazione dei marciapiedi e delle piste ciclabili, quello più alto per l’illuminazione della sede stradale.
Problematiche della pista ciclabile centrale
Ricordo che questa scelta NON funziona dal momento che a causa dell’armatura stradale molto fitta che caratterizza il tessuto viario di Corato impone al ciclista percorsi obbligati di almeno 300 m; il sopraelevare la pista rende la stessa pericolosa ed annulla il drenaggio dell’acqua piovana; assoluta inutilità di un rain garden al centro di detta pista con la larghezza di appena 26 cm in cui tra l’altro
trovano allocazione le alberature, i sottoservizi, i pali di illuminazione stradale e con la improponibile necessità di invertire le pendenze stradali verso il centro e con la necessità di portare le acque drenate verso la fogna bianca che è allocata a ridosso del marciapiedi.
Le proposte progettuali che si vanno a fare sono due anche al fine di stimolare il dibattito e quindi la “progettazione partecipata” ma ache di conformarsi alle richieste progettuali dettate dal P.N.R.R.
Proposta “A”
Piste o meglio “CORSIE” ciclabili separate per senso di marcia e allocate tra la carregiata stradale e gli stalli di parcheggio e/o rain garden, realizzazione dei rain garden a ridosso dei marciapiedi con gli arbusti verdi e le alberature con conseguente liberazione dei marciapiedi, eliminazione spartitraffico centrale
Proposta “B”
“PISTE” ciclabili separate per senso di marcia e allocate tra il marciapiedi e gli stalli di parcheggio/rain garden, realizzazione dei rain garden a ridosso della pista ciclabile con gli arbusti verdi e le alberature con conseguente liberazione dei marciapiedi che rimarranno usufruibili in tutta la loro larghezza da parte dei pedoni e delle attività commerciali. Eliminazione dello spartitraffico centrale insieme ai pali di luce che verranno allocati nel rain garden. Questi pali presenteranno un doppio braccio uno più basso per l’illuminazione dei marciapiedi e delle piste ciclabili, quello più alto per l’illuminazione della sede stradale.
Secondo il sottoscritto è preferibile la soluzione “B” in quanto il ciclista è protetto dal traffico dal momento che la pista è separata nettamente dalle carregiate e quindi si può muovere in tutta sicurezza.
Per ultimo allego una immagine di rain garden realizzato con la tecnica “Soluzione per il Drenaggio urbano Sostenibile“ (SuDS) di cui v’è ampia letteratura per chi volesse cimentarsi.
Articoli precedenti:
Ombre e dubbi sul progetto dell’estramurale di Corato
Eco-Estramurale: analisi, superficiale, di un’Opera Pubblica da 15 milioni di euro (Prima parte)
https://ilquartopotere.it/approfondimento/eco-estramurale-la-partecipazione-della-citta-parte-terza/
Continuano OMBRE, DUBBI E STRANEZZE sull’EcoEstramurale: il sindaco complica ulteriormente il quadro
Eco-Estramurale: continuano le perplessità (Parte 5)