Lo scorso 11 Novembre si è svolto, presso la Tenuta Franco De Benedittis, un incontro tra il neo Presidente del Parco Nazionale dell’Alta Murgia Francesco Tarantini e le aziende agricole socie della Confagricoltura sede di Corato.
L’incontro ha visto un’ampia partecipazione del mondo agricolo, desideroso di risposte alle diverse problematiche che il mondo agricolo soffre.
L’incontro, introdotto dal padrone di casa Franco De Benedittis e da Luigi Tedone, Responsabile della sezione coratina di Confagricoltura, è stato moderato dal Presidente Provinciale Bari-BAT Michele Lacenere, che ha introdotto i lavori attraverso un ampio excursus che il mondo agricolo murgiano soffre, in primis la problematica della fauna selvatica.
Sicurezza, rete idrica, burocrazia, caporalato, valorizzazione della zootecnia e dei prodotti locali sono stati gli argomenti affrontati durante gli interventi susseguitisi.
L’ex sindaco del comune di Poggiorsini dott. Michele Armienti ha evidenziato come un territorio così vasto come il Parco dell’Alta murgia, nelle sue zone più interne, soffre in modo lampante la mancanza di sicurezza, peraltro accompagnata spesso dalla bassa copertura della rete telefonica. Garantire una condizione di tranquillità, dice il Dott. Armienti, rappresenta requisito fondamentale per la tranquillità di chi presidia il territorio.
Diverse aree murgiane, aggiunge Armienti, non sono neanche fornite di rete idrica. Tutta la zona corrispondente alla SP 39 non ha alcuna rete di adduzione. La possibilità di favorire la realizzazione di sistemi per immagazzinare l’acqua delle piogge invernali potrebbe essere un valido sistema per alleviare tale problematica.
L’eccesso di burocrazia è stato invece l’argomento affrontato da Franco De Benedittis, raccontando alcune sue esperienze per alcuni suoi progetti presentati, che hanno visto un iter durato 3 – 5 anni. Non è possibile pensare, dice de Benedittis, poter fare impresa ed essere competitivi con questi tempi, in considerazione del fatto che in 5 anni gli scenari possono cambiare e possono perdersi anche possibilità di finanziamenti.
Difficile anche il mercato zootecnico, settore in forte crisi e poco sostenuto dalla politica comunitaria, tanto da renderlo senza prospettive future.
Una possibilità che il Parco invece potrebbe sostenere, dice Luigi Tedone, è rappresentato dalla valorizzazione dei prodotti locali, via che permetterebbe alle produzioni di trovare una loro fetta di mercato. Il territorio peraltro ha avuto la possibilità di vedere alcune produzioni quali il canestrato pugliese e la crema di ricotta importanti riconoscimenti di qualità. Accanto a queste le leguminose locali e i cereali antichi possono ben adattarsi negli ambienti marginali pugliesi e rappresentare una valida alternativa per i sistemi colturali locali.
L’intervento di Corrado De Benedittis è stato invece incentrato sulla problematica dei cinghiali, e sulla possibilità della loro valorizzazione con la creazione di una filiera della carne di cinghiale.
La possibilità di implementare reti digitali è invece stato un suggerimento di Nico Longo per migliorare la sicurezza del territorio.
Lungo e articolato è stato l’intervento di Francesco Tarantini, in risposta alle diverse osservazioni.
Per il controllo dei cinghiali, già in corso una richiesta di procedura per la regolamentazione da parte delle Regioni delle aree contigue ai parchi, per esercitare la caccia nelle forme previste dalla legge n. 157/92,
La necessità di far conoscere il territorio ai diversi funzionari preposti al controllo, forestale, Vigili del fuoco, Arif, è uno degli aspetti fondamentali per far capire le peculiarità del territorio murgiano e le sue problematiche può essere un aspetto che permetterebbe un miglior dialogo tra mondo agricolo e enti di controllo.
L’implementazione della rete wi-fi locale, nonché la creazione di info point a livello comunale potrebbero rappresentare un modo per avvicinare la cittadinanza al Parco, migliorando la comunicazione fra ente e cittadino.
Una procedura per lo snellimento delle procedure autorizzative potrebbe essere rappresentato dalla creazione di tavoli permanenti, dove mettere a confronto enti, comuni, città metropolitana, regione, ed accelerare l’iter autorizzativo di diverse pratiche.
Particolarmente sentito la problematica della valorizzazione delle produzioni locali, che ha già visto una iniziativa Promossa dal Parco a Cheese 2019, con la presentazione di diversi prodotti caseari quali il Canestrato DOP, il Pallone di Gravina e la Burrata di Andria.