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“Rami di CULTura”: al via le riprese del docufilm sulla Cultivar Coratina tra territorio, memoria e futuro

Un’opera firmata dall’Archeoclub d’Italia – Sede di Corato, con la regia dei fratelli Masciopinto

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“Rami di CULTura” – Iniziate le prime riprese e le prime interviste del nuovo docufilm dell’Archeoclub d’Italia “Padre E. D’Angelo” di Corato, dedicato al legame tra Cultivar Coratina, territorio, memoria e futuro. Regia dei fratelli Antonio e Martino Masciopinto.

L’Archeoclub d’Italia – Sede di Corato annuncia l’avvio delle prime riprese e delle prime interviste di Rami di CULTura, la nuova produzione cinematografica che racconta l’intreccio profondo tra il territorio, le sue radici culturali e le comunità che lo abitano. Il progetto interdisciplinare, educativo e divulgativo,con una durata di oltre 60 minuti, entra così nella sua fase iniziale, un momento cruciale in cui si delineano le voci, i volti e le atmosfere che daranno forma al racconto visivo definitivo grazie alla potenza evocativa del cinema.

La valorizzazione culturale della Cultivar Coratina, simbolo di resilienza, biodiversità e identità culturale, rappresenta uno dei pilastri più significativi dell’intero progetto: non si tratta di promuovere un prodotto di consumo, un’eccellenza riconosciuta anche all’estero, ma di portare nel mondo una storia millenaria, una tradizione profondamente radicata e una visione del paesaggio che racconta l’identità stessa della nostra terra. La Coratina non è confinata in Puglia: ha già superato i confini locali per diventare simbolo nel mondo.

Il docufilm si propone quindi di consolidare e amplificare questa immagine, legandola alla bellezza dei luoghi, alla forza delle tradizioni e alle sfide della modernità.

A dare profondità alla narrazione è il contributo determinante degli agronomi, che guidano il pubblico nella scoperta delle peculiarità scientifiche della cultivar, degli archeologi che offrono una lettura preziosa delle tracce dell’olivicoltura nel passato, dal mondo romano al Medioevo fino all’età moderna. Accanto a loro, nel cuore delle prime riprese e delle prime testimonianze raccolte, si inserisce l’esperienza viva di imprenditori, frantoiani e agricoltori, le loro parole, registrate nelle prime fasi del lavoro, offrono una prospettiva concreta e autentica su ciò che la Coratina rappresenta davvero: un’eredità agricola, culturale ed economica che continua a crescere e a valicare i confini del territorio nazionale.

“Rami di CULTura, grazie anche all’analisi e allo studio di fonti storiche e documentali di autorevoli storici rappresenta un’opera corale, dove rigore scientifico, esperienza sul campo e memoria comunitaria si intrecciano per promuovere una visione: quella di un territorio che sa raccontarsi e valorizzarsi in Italia e nel Mondo,attraverso il linguaggio universale del cinema.

Luoghi che rappresentano l’eredità del passato di cui noi oggi beneficiamo e che trasmettiamo alle generazioni future.