Home Ricorrenze Dalla memoria alla Pace: il significato del 4 Novembre per Corato

Dalla memoria alla Pace: il significato del 4 Novembre per Corato

L’ANMIG di Corato celebra il 107° anniversario della fine della Prima guerra mondiale, rinnovando l’impegno per i valori di Patria e Pace

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Il 4 novembre rappresenta per l’ANMIG di Corato un momento di profonda riflessione e riconoscenza verso chi sacrificò la propria vita per l’Italia. Il Presidente, prof. Gaetano Bucci, condivide con la cittadinanza un messaggio di memoria e speranza:

Oggi 4 NOVEMBRE ricorre il 107° anniversario della fine della Prima guerra mondiale, iniziata il 24 maggio del 1915, con l’obiettivo principale del completamento della unità nazionale, attraverso la conquista delle Terre irredente del Trentino, della Venezia-Giulia e del Quarnaro, con le città di Trento, Trieste e Fiume.

Alla partecipazione al conflitto si era giunti dopo un acceso confronto nazionale tra interventisti e neutralisti. Il partito irredentista prevalse interpretando lo spirito di una nazione che aveva la necessità storica di ricomporsi e ritrovarsi nella sua storica identità di popolo e integrità territoriale.

Corato nei mesi precedenti l’inizio dell’intervento in guerra fu scossa, come molte altre città e comunità, da un susseguirsi di iniziative in cui ai grandi pericoli e incertezze dei campi di battaglia, si alternarono le ansie patriottiche e lo spirito di riscatto nazionale.

Corato visse la eccezionale esperienza di un memorabile comizio di Cesare Battisti, che alla presenza di Guglielmo Schiralli, incitò gli animi ad affrontare con orgoglio l’intervento in guerra, a consacrare la promessa di Giovanni Bovio che, sotto il monumento a Matteo Renato Imbriani, qualche lustro prima aveva evocato il riscatto italiano fino al Quarnaro e alla costa dalmata.

Dopo la disfatta di Caporetto, vicino al Monte Sei Busi, dove perse la vita, Benedetto Calvi, uno degli oltre seicento coratini che si immolarono per la Patria, e mirabilmente narrato da Domenico Calvi, arrivarono le battaglie che, con grande spirito di abnegazione e accompagnate dalle struggenti note della Canzone del Piave, portarono all’epilogo vittorioso di Vittorio Veneto.

L’Italia aveva vinto la guerra. Fu poi una vittoria mutilata, ma che costituì il grande valore di aver per la prima volta nella storia forgiato, nel crogiolo del sacrificio bellico, una identità e una coscienza di appartenenza. Furono valori che sopravvissero per decenni nelle ferite e nelle mutilazioni dei combattenti di Corato che, fin dal 1917, vollero unirsi in una associazione tra le prime in Italia a trasmettere i valori della Patria, attraverso la ricerca della Pace.

L’Anmig di Corato, ancora oggi presente a dare testimonianza e rendere vivi i valori del sacrificio di allora, partecipa nella ricorrenza odierna alla grande celebrazione nazionale presso il Sacrario Militare di Bari, con la propria bandiera e una folta rappresentanza di iscritti e simpatizzanti.

L’Anmig di Corato, fa propri i principi costituzionali del “ripudio della guerra” e della ricerca della Pace, non solo per il nostro Paese ma anche per il mondo intero, attraversato oggi da inaccettabili conflitti e macchiato ancora dal genocidio.

L’Anmig di Corato auspica, infine, che l’Amministrazione cittadina mostri “fattiva volontà e collaborazione” nel non disperdere il sacro patrimonio delle centinaia di Mutilati ed Invalidi di Guerra che con dignità ed orgoglio tennero alto il nome di Corato assieme al vessillo dell’Italia.”