Home Appello “I reperti di Piazza Di Vagno tornino a vivere”: l’appello di Legambiente...

“I reperti di Piazza Di Vagno tornino a vivere”: l’appello di Legambiente Corato

Un patrimonio archeologico immenso ancora nascosto: è giunto il momento di restituire la storia di Corato alla sua comunità

0
Piazza Di Vagno
La custodia della memoria storica è imprescindibile per costruire il futuro culturale di Corato

L’appello dí Legambiente Corato:

“Corato, insignita nel 2025 dalla Regione Puglia del titolo di Città d’Arte, si trova, oggi, a un crocevia fondamentale per la tutela e la valorizzazione del proprio patrimonio storico e culturale. Questo riconoscimento ufficiale deve tradursi in un impegno concreto e corale per preservare e promuovere la ricchezza di un passato che parla attraverso ogni angolo della città, in particolare, dei ritrovamenti di Piazza Di Vagno, luogo simbolo con le tante testimonianze al centro dell’attenzione e dell’impegno di Legambiente circolo Angelo Vassallo Corato.

Per questo, è necessario fare una cronistoria, affinchè si faccia chiarezza e per dovere di cronaca.

Il nostro Circolo prima del 2016, ha da sempre dimostrato un profondo interesse e un costante impegno per la tutela ambientale e culturale del territorio cittadino. Negli anni precedenti, ha lavorato con determinazione alla sensibilizzazione della comunità locale, promuovendo il rispetto per l’ambiente e la valorizzazione del patrimonio storico. Ha mantenuto un dialogo attivo e un monitoraggio attento delle dinamiche urbane e culturali, collaborando con enti pubblici e associazioni, ponendo così le basi per un’azione più organica e incisiva. Questo impegno preparatorio ha permesso a Legambiente circolo Angelo Vassallo di Corato di intervenire con tempestività e concretezza prima del 2016, dando vita a un percorso continuativo e articolato di tutela e valorizzazione dei reperti di Piazza Di Vagno.

Dal 2016, il nostro Circolo ha manifestato un interesse costante e responsabile, testimoniato da diversi comunicati stampa pubblicati nel corso degli anni, da un sopralluogo diretto sul sito, dopo che solo la nostra associazione aveva evidenziato la necessità della presenza di un archeologo nel corso dei lavori e da un incontro presso la Soprintendenza a Bari, al quale, abbiamo voluto portare anche una non socia, abbiamo testimoniato concretamente lo spirito di collaborazione e dialogo che intendiamo promuovere tra le diverse realtà sociali e culturali della città. Queste iniziative rappresentano l’impegno continuo e coerente della nostra associazione per una tutela attiva, capace di conciliare le esigenze della crescita urbana con la salvaguardia del patrimonio storico.

I rinvenimenti archeologici di Piazza Di Vagno hanno riportato alla luce resti murari, tombe medievali, reperti ceramici e numismatici del XVI secolo e un grande patrimonio botanico e osseo, testimonianza tangibile di un passato stratificato e complesso. Un’eredità culturale preziosa, che non può e non deve restare nascosta, confinata in pubblicazioni tecniche riservate a pochi specialisti o in depositi inaccessibili, ma, deve essere restituita alla cittadinanza in modo pieno, trasparente e partecipato. È possibile che su oltre cinquemila reperti rinvenuti non sia possibile fruirne nemmeno uno? Una domanda che pesa come un monito e che richiama con forza la necessità di trasformare questa immensa ricchezza archeologica in patrimonio vivo e accessibile a tutti.

Nonostante, le numerose sollecitazioni rivolte alle istituzioni competenti, permane ancora una carenza di comunicazione diretta con la comunità locale, che merita di conoscere e poter fruire appieno di queste testimonianze archeologiche. Il patrimonio culturale non può essere custodito esclusivamente per pochi addetti ai lavori, ma deve diventare patrimonio collettivo attraverso strumenti di divulgazione, valorizzazione e inclusione.

Con la recente riapertura del Museo della Città e del Territorio e l’avvio del progetto SMiCo – Sistema Museale Integrato di Corato, si apre finalmente una straordinaria opportunità per dare a questo patrimonio un ruolo centrale nel racconto storico-culturale della città. SMiCo, infatti, si propone di unificare e rendere fruibile l’intero patrimonio archeologico e culturale locale, creando un sistema integrato capace di raccontare la storia di Corato in tutte le sue sfaccettature. Legambiente Corato ribadisce con forza che i reperti di Piazza Di Vagno devono trovare una collocazione stabile e permanente all’interno di questo sistema museale, in sezioni dedicate e allestimenti tematici, trasformandosi in elementi vivi della memoria cittadina e punti di riferimento culturale.

Riteniamo un impegno sia condotto attraverso un progetto integrato che non solo tuteli i reperti, ma, li renda parte integrante della vita culturale e sociale della città. Occorre che ogni intervento sia guidato da una visione lungimirante, capace di coniugare sviluppo urbano e salvaguardia storica, superando logiche di intervento frammentarie o esclusivamente funzionali. Solo un approccio condiviso e partecipato, che coinvolga esperti, istituzioni, associazioni culturali e cittadini, può garantire un’effettiva tutela e una valorizzazione autentica del patrimonio con un ritorno culturale e turistico con maggiori risultati.

La partecipazione attiva della comunità è l’elemento essenziale per costruire un progetto di valorizzazione che sia realmente inclusivo e duraturo nel tempo, capace di risvegliare l’orgoglio civico e alimentare una coscienza collettiva forte, radicata nel rispetto della nostra storia.

Chiediamo, pertanto, che i risultati degli studi archeologici, finora, relegati a pubblicazioni specialistiche siano trasformati in strumenti divulgativi – cataloghi, pannelli, schede, mostre – accessibili a tutta la cittadinanza, così come che il Museo e il Sistema Museale Integrato di Corato diventino un luogo aperto e vivo, capace di accogliere e raccontare con chiarezza e dignità i reperti di Piazza Di Vagno.

La storia di Corato è un patrimonio comune, e la sua tutela e valorizzazione rappresentano un dovere imprescindibile per la comunità, uno strumento di crescita culturale e identitaria, e un volano per lo sviluppo turistico ed economico della città che si può unire con quello ambientale e gastronomico. In questo contesto, si inserisce anche la nostra visione dell’Ecomuseo, che punta a valorizzare il paesaggio, i luoghi, le memorie e le identità della nostra città nelle città limitrofe attraverso un percorso di narrazione diffusa e partecipata del territorio.

È giunto il momento di superare ritardi e silenzi, restituendo dignità e visibilità dei reperti della nostra città, affinché la memoria non resti un’eco lontana, ma diventi un faro vivo nel cammino di Corato verso il futuro tra storia e identità.”