Home Ricorrenze 8 Marzo, le Donne Democratiche: “La nuova Resistenza deve farsi Donna”

8 Marzo, le Donne Democratiche: “La nuova Resistenza deve farsi Donna”

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In occasione della Giornata internazionale della donna, una riflessione delle Donne Democratiche della comunità di Corato:

C’è un’aria nuova tutto intorno, nella nostra Europa, nel mondo e finanche in città. Questo alito ha un odore acre e fetido, forse odore di troppo sangue versato in questi anni di guerra e violenze alle porte di casa nostra, alle porte che guardano più ad est e oseremmo dire, in casa nostra. Ciò ci atterrisce e crea sgomento in tutti gli animi al di là di inutili confini geografici… e così, come donne democratiche, ci troviamo a riflettere sul nostro ruolo, sul presente e sul futuro che ci attende. Noi compagne abbiamo deciso di stare tutte dalla stessa parte, dalla parte della cooperazione e della non violenza, riconoscendo in noi stesse la forza procreatrice madre di ogni essere umano, portatrice di vita e mai di morte. Abbiamo sentito l’obbligo di alimentare la speranza di essere capaci di gestire i conflitti da quelli più prossimi a noi a quelli più distanti e globali, noi donne democratiche, vogliamo crescere come educatrici di pace, farne il nostro vessillo, essere le partigiane del nostro tempo.

Conosciamo il dolore e la fatica che una qualche entità ci ha destinato, madri dei nostri figli e di tutti i figli del mondo, compreso il nostro pianeta, per cui rispettiamo il valore di noi stesse, della vita che rechiamo, della costruzione di una società più equa e libera, della temperanza che non concilia con violenza, distruzione, guerra e morte. Il nostro pensiero si fa uno a quello delle altre donne che stanno perdendo padri, compagni, figli in un conflitto balordo e privo di senso, perché gli scontri che lasciano alle spalle tanti lutti e sofferenze sono spregevoli e destinano alle donne rimaste la responsabilità civile e morale di portare avanti le loro famiglie e le loro, (a dirla come Papa Francesco) martoriate terre. Proprio perché consapevoli che la guerra provoca mutilazioni fisiche e psichiche che segnano generazioni e generazioni, oggi 8 marzo 2025 noi vogliamo unirci in un unico coro di voci che inneggia alla cooperazione, alla pace come bene universale e relazionale da declinare in ogni ambito. Quando i potenti del mondo, gli oligarchi nelle cui mani c’è la ricchezza globale, procedono con la   violenza, il sopruso, la recrudescenza dei conflitti, noi donne dovremmo imparare ad intercettare gli sguardi di altre donne che hanno assistito e subito stupri, carneficine, fame, vite spezzate nelle incubatrici. Noi donne ci dobbiamo schierare dall’altra parte del conflitto, inseguendo la pace come metodo, e ponendoci in mezzo a chi abiura gli interessi personali, le sopraffazioni di popoli e territori, la spartizione di un pianeta sofferente e bollente. Se intonassimo tutte insieme il nostro no alla violenza e ci contassimo non saremmo poche, non saremmo pochi perché dove la morte è l’unica compagna quotidiana, noi vogliamo essere una nuova straordinaria resistenza.”.