Verso la fine di settembre il testimone chiave Flavio D’Introno ha rilasciato davanti al PM Roberta Licci alcune dichiarazioni che potrebbero coinvolgere altre persone nel processo denominato “Sistema Trani”.
Ad avvallare queste dichiarazioni fatte dal D’Introno nell’ultimo interrogatorio prima di essere ricondotto nel carcere di Trani dove deve scontare la condanna definita per usura “Operazione Fenerator”, ci sarebbero una serie di documenti consegnati ai PM di Lecce che comproverebbero vari passaggi diretti e indiretti di somme di denaro quantificabili in circa 300mila euro, mazzette queste pagate in cambio di favori mai ricevuti.
Tra i nomi tirati in ballo nell’ultimo interrogatorio dal teste D’Introno ci sarebbe quello dell’ex PM antimafia Domenico Seccia , le accuse ascritte sarebbero di concorso in corruzione.
La richiesta di proroga delle indagini inviata dalla Pm Roberta Licci al GIP Cinzia Vergine lascia presagire che l’inchiesta sulla giustizia truccata vada avanti e che ci sia un secondo filone d’inchiesta.
Il duro lavoro che i Pm di Lecce insieme ai carabinieri di Barletta stanno portando avanti sembrerebbe coinvolgere altre figure di spicco tra cui ci potrebbero essere anche altri nostri concittadini che al momento sono coperti dal segreto istruttorio.
