Home Cultura LA PARRESÌA: DAI GRECI AD OGGI – Riconquistiamo storia e coscienza

LA PARRESÌA: DAI GRECI AD OGGI – Riconquistiamo storia e coscienza

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Di Alessandra Quercia

“La parresìa è una maniera di legarsi a sé stessi nell’enunciato della verità: una maniera di legarsi liberamente a sé stessi nella forma di un atto coraggioso” (Paul Michel Foucault)

Si apre così l’incontro con il prof. Luigi Vavalà del liceo “F. De Sanctis” di Trani e con il prof. Piero Totaro docente di letteratura greca e storia del teatro greco presso l’Università degli Studi di Bari, tenutosi nell’agorà “Felice Tarantini” del Liceo Classico e delle Scienze Umane “A.Oriani” di Corato in data 18 novembre.

Dà avvio alla conferenza la Dirigente, prof.ssa Angela Adduci, che porge i suoi più sinceri saluti ai relatori e passa la parola al prof. Menduni, docente di Storia e Filosofia della scuola ospite, che spiega come l’iniziativa proposta dal prof. Vavalà sia finalizzata a connettere due epoche lontane: un passato apparentemente lontano e un presente troppo vicino.

Punto di partenza è l’analisi della definizione di Illuminismo, del filosofo Immanuel Kant, come uscita da uno stato di minorità finalizzato all’autodeterminazione. In sostanza, quello che fa Immanuel Kant è proprio una sorta di tentativo moderno di parresìa, termine che, come spiegherà il professor Piero Totaro, è una parola greca che significa “parlar chiaro, dire tutto in relazione a particolari ambiti”.

Ed è proprio a proposito di parresìa che Vavalà cita il filosofo francese Paul Michel Foucault il quale la definisce come una capacità di dire il vero contestuale con coraggio. Mentre nell’antica Grecia si rischiava la morte o l’esilio per aver espresso il proprio parere riguardo, ad esempio, al contesto politico, oggi non si riesce ad essere chiari e a esporre la verità a causa delle ritorsioni che pensiamo di poter subire da chi ci assoggetta. Oggi, afferma il prof. Vavalà, siamo soggetti a numerose violenze retoriche e a molti condizionamenti rappresentati anche dalla realtà digitale e dai social media. Per far fronte a ciò dobbiamo tornare a essere protagonisti della storia e costituirci una coscienza civile alzando lo sguardo nei confronti dei drammi, al fine di essere cittadini attivi.

Infine, ultimo appello ai giovani, il relatore afferma che dobbiamo raggiungere una tale padronanza della storia, oggi del tutto assente, da incidere sulle scelte di un Paese iniziando ad esprimere i nostri enunciati.

Nella seconda parte dell’incontro “la parresìa e la commedia attica antica” curata dal prof. Piero Totaro, il tema viene sviscerato nella sua accezione politica ma dal punto di vista della commedia greca antica. Infatti, il professore evidenzia come per la commedia, la parresìa in realtà fosse un momento di riso rituale, una “parentesi gioiosa” che potremmo paragonare alla odierna satira. La nostra realtà, mediaticamente orientata permette ad alcuni, se non a tutti, di considerare la satira come un equivalente della notorietà di conseguenza non come qualcosa di corrosivo e minaccioso.

Le conclusioni dell’incontro sono affidate al prof. Menduni il quale afferma che oggi proprio perché la verità è così straordinariamente esibita, risulta totalmente inefficace lasciandoci completamente indifferenti.

 

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