Home Politica Corrado e il bello del mattone

Corrado e il bello del mattone

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Andavamo per caso lungo lo Stradone quando la nostra attenzione è stata attratta da un annuncio immobiliare: vendesi appartamenti nuovi in zona semicentrale di superficie pari a cento metri quadri al costo di 295.000,00 euro (trattabili). A Corato i prezzi degli immobili nuovi ad uso residenziale – anche in zona semicentrale – viaggiano verso i tremila euro al metro quadro? Parrebbe di sì a leggere gli annunci.

Ci sembrano valori elevati rispetto all’effettivo potere di acquisto: un operaio dovrebbe impiegare due stipendi per acquistare un metro quadro della sua nuova casa? Corato è una città che ha un patrimonio immobiliare enorme, di gran lunga superiore alla media provinciale, è un Comune non interessato da particolari flussi turistici e la sua popolazione è in decremento, tutte condizioni che dovrebbero far supporre un mercato immobiliare in cui i costi scendano applicando le semplici leggi dell’economia classica.
Mossi dal dubbio abbiamo consultato la banca dati della Agenzia delle Entrate (Banca dati delle quotazioni immobiliari – https://www1.agenziaentrate.gov.it/servizi/Consultazione/ricerca.htm) che consente di comparare su base semestrale i costi di acquisto e di fitto delle unità immobiliari per ogni Comune italiano. Pertanto, in riferimento al secondo semestre 2022, abbiamo impostato i parametri di ricerca (abitazione civile, in stato conservativo nomale, in zona C1 – semicentrale) ricavando i prezzi medi per i Comuni di Andria, Bisceglie, Corato e Trani. In sintesi, i costi medi di acquisto a Corato – comprendendo sia gli immobili residenziali nuovi che quelli vetusti – oscillano in un intervallo compreso tra 1.150,00 e 1.600,00 euro al mq mentre il fitto varia in una forbice che da 3,8 a 5,3 euro al metro quadro per mese. Vale a dire che un appartamento di superficie pari a cento metri quadri ha un costo medio a Corato compreso tra 115.000,00 e 160.000,00 euro mentre il fitto – per un immobile di pari estensione – oscilla tra un valore di 380,00 e 530,00 euro al mese.
Rispetto a questi valori che prendiamo a riferimento come si collocano Andria, Bisceglie e Trani per immobili con le stesse caratteristiche in zona semicentrale? Diciamo subito che Bisceglie presenta quotazioni leggermente superiori, mentre a Trani si registrano valori inferiori sia per l’acquisto che per il fitto rispetto a quelli riscontrati a Corato, fenomeno questo ancora più accentuato ad Andria dove la quotazione media è ancora più bassa. Per quale strano motivo – differentemente da quanto avveniva in passato – Corato presenta un andamento del mercato con prezzi medi più alti rispetto a quelli della limitrofa Trani, Città che si affaccia sul mare e che è sicuramente più attrattiva dal punto di vista turistico?
A tal proposito il nostro debol parere è che ci sia un qualche elemento che condizioni il mercato della domanda e dell’offerta. Immaginiamo dunque che alcuni speculatori, fornendo le necessarie risorse economiche a chi materialmente costruisce gli edifici, facciano lega tra loro e fissino i prezzi in modo da tenere alto il mercato immobiliare, potendo permettersi di aspettare anni prima di realizzare il guadagno previsto. Le case nuove si vendono al prezzo fissato o altrimenti rimangono vuote: questo ipotetico andamento potrebbe determinare un innalzamento del valore medio di tutti gli immobili anche vetusti e, di conseguenza, anche dei fitti.
Se così fosse Corato sarebbe stretta nella morsa della speculazione, perdendo residenti non solo per il calo demografico comune a tutta l’Italia ma anche per fattori endogeni e non riuscendo più ad attirare famiglie dalle città vicine come in passato anche accadeva. In questa ipotesi i primi ad essere messi in grave difficoltà sarebbero gli esercizi di vicinato: i vari negozi potrebbero essere progressivamente costretti ad abbassare le serrande – come è già evidente in molte strade centrali – lasciando liberi i locali che rimarrebbero poi sfitti per carenza di domanda. Le strade diventerebbero sempre più buie e insicure, peggiorando di molto la qualità della vita per tutti i residenti e trasformando la Città in un qualcosa a metà tra il dormitorio e l’ospizio. E’ questo il futuro che ci attende?
Se questa è un’ipotesi credibile, il primo pensiero di qualsiasi Amministrazione (soprattutto se “rivoluzionaria”) dovrebbe essere quello di invertire la tendenza e di dimostrare a chi è dietro le quinte e si presume tiri i fili del mercato immobiliare che la musica è cambiata, altro che “arature di erba”! Dopo aver assistito al Consiglio Comunale del 7 luglio scorso in cui è stato concesso a “strane” condizioni (https://ilquartopotere.it/approfondimento/ledificazione-della-zona-b2-di-viale-cadorna/) il permesso di costruire richiesto in zona B2 (nei pressi di viale Cadorna) possiamo ritenere che questa Amministrazione abbia preso a cuore il problema e stia cercando di imprimere una svolta? A dirla tutta i lavori preparatori al Consiglio Comunale avevano dimostrato una certa attenzione al tema da parte della maggioranza che si era orientata in una determinata direzione: in Consiglio – dopo l’abbandono di alcuni Consiglieri di maggioranza e del Presidente della Commissione Urbanistica cui si aggiungeva l’astensione di un altro Consigliere del PD – dodici Consiglieri hanno approvato il punto. Doveva essere A ed è diventato B con la motivazione che la prassi già seguita in passato non poteva essere cambiata dall’oggi al domani.
Mentre l’estate del divertimento e degli interventi “tattici” nei quartieri ancora impazza, ci chiediamo quando qualcuno avrà il coraggio e la forza di mettere mano agli interventi “strategici” necessari per contrastare il progressivo degrado: arriveremo mai a parlare di progetti di social housing oppure il rendere disponibili immobili a prezzi convenzionati soprattutto per le famiglie composte da giovani è un’idea impronunciabile e da strozzare ancora in fasce?
Il Sindaco per noi è bello e bravo, differentemente da quanto detto da qualcuno nell’ultimo Consiglio Comunale, purtroppo però egli continua d’abbrivio nella strada del “così fan tutti”, ci chiediamo: ma forse è innamorato anche lui del mattone e degli attraenti arpeggi che da quelle parti si odono?

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