Neroverdi sì, ma non le divise della propria città: Casillo indossa quelle del Bitonto calcio.
È lapalissiano che ognuno, aziende comprese, sia libero di investire ed elargire la propria pecunia dove desidera, ma ha fatto notizia la sponsorizzazione dell’azienda coratina Casillo, leader pugliese, ormai di calibro internazionale, in favore dell’Usd Bitonto calcio, partecipante al campionato di Serie D.
Dalla società coratina ci fanno sapere che contatti con l’azienda già sponsor di Milan, Bari e ora Bitonto, c’erano stati in passato, per interposte persone, con un accenno positivo, per altri glissati per il basso appeal commerciale, per un’azienda di tale portata, ancor più per una squadra priva di una propria struttura sportiva.
Ma non è che anche il Bitonto in questo momento è orfana del proprio stadio e di relativa visibilità?
Certo, una cosa è il ritorno di spot televisivi di Rai e testate nazionali, un altro quello di una società calcistica di Eccellenza (Corato), quest’anno tra l’altro in lotta per conservare un posto in categoria.
Ma rispettando e senza entrare nelle logiche aziendali altrui, forse non sarebbe il caso di lasciare qualche spicciolo anche al proprio territorio, che comunque ospita l’azienda e fornisce una percentuale di forza lavoro, specie quella del lancio iniziale, legando una fetta d’identità dell’azienda stessa alla città, come accade nel caso emblematico Mapei-Sassuolo?
Anche in questo caso, qualcuno obietterà che ci possano essere anche altre società di altri sport, ma non si possono accontentare tutte.
La società di calcio, con quella di basket, è la più importante e rappresentativa, forse la più in difficoltà. Ed ora, soprattutto risalta come uno schiaffo alla stessa, sia per lo sport comune, ancor più per gli stessi colori sociali.
O forse c’è qualche motivo di preclusione verso la società stessa (che ci auspicheremmo di capire)?
Perché poi, di briciole stiamo parlando da una parte, di risorse vitali dall’altra….