Home Società Un nuovo albero, una nuova speranza in largo Abazia (le foto)

Un nuovo albero, una nuova speranza in largo Abazia (le foto)

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L’iniziativa accolta da mamme e bambini della classe III G del Circolo Diattico Fornelli

Questo evento non andava fatto!!!” così ha esordito l’architetto Giuseppe Dell’Aquila, uno dei promotori dell’iniziativa: affermazione dall’alto valore provocatorio, come provocatoria è stata l‘iniziativa che sabato 26 ottobre si è svolta in largo Abazia dove è stato piantato un simbolico albero celebrativo della natura, ma anche del territorio e dell’ambiente della nostra città.

La lodevolissima iniziativa è partita da un gruppo di bambini e adulti che vivono nel borgo antico ed è stata accolta con grande entusiasmo dalle mamme e dai bambini della classe III G del Circolo Didattico Fornelli, guidati dalla maestra Luciana Rosito, che ha colto l ‘occasione per organizzare un laboratorio a tema.

A contribuire alla iniziativa anche privati del quartiere e cittadini che si occuperanno dell’albero e dell’aiuola situata vicino la fontana, in piazza, mentre il Comune ha autorizzato il tutto e l ‘Asipu ha dato la sua disponibilità a trasportare e piantare il leccio.

A volere ed organizzare la piantumazione è stata la buona volontà di privati, che poi hanno allargato l’idea nel cerchio delle amicizie, fino a coinvolgere i bambini delle elementari.

Da evidenziare che Corato presenta molte iniziative, forse troppe, che però rimangono isolate poiché sono frutto di gesti tra privati senza coinvolgimento della comunità. Come l’architetto e sua moglie hanno evidenziato: “Tali gesti rimangono proposti da privati in luogo pubblico e non è possibile continuare a tollerare questa situazione, in quanto i cittadini devono fare le giuste scelte in cabina elettorale, scegliendo una classe dirigente comunale che crei una città che funzioni, che abbia un verde pubblico curato”.

Negli ultimi anni si è verificata una vera e propria mancanza di gestione e manutenzione del verde pubblico, che invece richiede attenzione da parte di tutta la cittadinanza. La signora Dell’Aquila ha inoltre sottolineato che negli ultimi 15 anni il borgo antico versa in un notevole degrado, in cui sono frequenti episodi di spaccio di sostanze stupefacenti anche in posti di facile accesso a bambini e ragazzini.

Il leccio, che ha 10 anni, fungerà da “sentinella” dell’ambiente e della città: “se crescerà bene significherà che è ben curato, che non c’è vandalismo e l’ambiente intero ne beneficerà. I coratini, così, devono recuperare l’orgoglio di essere abitanti di una città da amare e curare, dove occorrono meno “Carnevali “  e più servizi sociali a tutela delle fasce deboli. Occorre più concretezza, miglior distribuzione delle risorse a vantaggio delle classi sociali in difficoltà. Il danaro pubblico, distribuito in modo più oculato porterebbe a servizi più efficaci a vantaggio della popolazione più in difficoltà e di tutta la popolazione.

I bambini, futuri adulti del domani, vanno condotti fin da piccoli verso l‘attenzione e la cura della cosa pubblica e verso l ‘amore per l ‘ambiente e la città, perché si sviluppi un forte senso civico e possano vivere in una città più vivibile, in cui sentirsi orgogliosi di essere coratini.

L’urbanismo tattico consiste proprio in questo: creare gesti, iniziative di privati su suolo pubblico: diventa così un mestiere pedagogico e politico, utile alla società”.

L’ evento si è svolto dapprima con un laboratorio dei bambini che hanno realizzato foglie per decorare l’albero con frasi che gli hanno dedicato, quindi gli operai dell’Asipu hanno proceduto alla faticosa messa a dimora del Leccio, albero locale, ben adattato al contesto coratino, dalla crescita lenta ma maestosa.

Le mamme poi hanno offerto merende genuine ai loro figli e ai presenti: frutta fresca e secca, dolci fatti in casa, pane con olio evo e pomodoro.

In piazza un gradito incontro ha permesso di approfondire l’argomento cultura: Luigi Piccarreta di Verso Sud Festival lodava l’evento e si è fermato, assieme ai presenti, a fare qualche importante considerazione. Mentre è impegnato per la progettazione delle iniziative del nuovo anno, resta in attesa di conferma della candidatura alla prossima Biennale di Venezia dello spettacolo teatrale “Sudestasi “ che in settembre è stato rappresentato alla Masseria Jesce di Altamura. “Occorre sinergia, collaborazione tra pubblico e privato e occorre il coinvolgimento delle aziende e degli imprenditori affinché si possa creare una valida offerta di cultura, pertanto le aziende devono sforzarsi ad investire in cultura.

La manifestazione si è conclusa con uno scambio di opinioni tra i presenti mentre al caldo sole di ottobre giocavano sereni i bambini, le cui voci risuonavano nella piazza, auspicando un futuro di maggiore fruibilità degli spazi urbani in sicurezza e con consapevolezza e senso civico.

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