Nella serata del 21 ottobre la libreria Secop ha ospitato il primo di 6 incontri che si concluderanno a marzo, dal tema “Accuratamente – Decliniamo la cura educativa”. Essi appartengono ad una iniziativa particolare mirata a declinare verso tematiche molto attuali ed importanti, che spaziano dalla violenza sulle donne alla dispersione dell’identità, dalla necessità di intersecare etica e bellezza, al tema della disabilità, fino all’affermazione del valore del capitale umano.
Il tema della serata è stato “quando il vuoto di parole “, inteso non come silenzio di riflessione o costruttivo, ma come un vuoto che genera un precipitare, un cadere, uno sprofondare che porta alla violenza sulle donne, verso le donne.
La prof. ssa Gabriella Basile, esperta di comunicazione educativa, educatrice socio-pedagocica , appartenente all’associazione culturale FOS, ideatrice del ciclo di incontri, ha ampiamente illustrato l’importanza della formazione e dell’educazione per tutte le fasce d’età, compresi gli adulti e le coppie che sono essi stessi educatori.
Tutti i soggetti sono bisognosi di formazione e quest’ ultima è necessaria all’educazione al cambiamento. Deve essere garantito il diritto all’educazione, che permette la manifestazione piena della propria personalità.
Una buona formazione anche negli adulti porta ad un processo educativo che determina una crescita, una evoluzione, specialmente quando si riveste il ruolo genitoriale, fino al superamento delle crisi apportando un cambiamento a livello sociale.
L’uso della libertà come bene comune, attenzione al prossimo, rispetto e custodia delle virtù morali portano al progresso sociale e all’emancipazione della comunità di tipo umanistico.
“Accuratamente” ricorda che occorre intersecare mente e cuore e i libri possono essere un veicolo di comunicazione oltre che per ritrovare se stessi. Il primo libro, “legati in un muto abbraccio”di Mariella Strippoli racconta storie di amori nati e finiti tra soggetti consenzienti, mentre “In volo senza rete” di Donato Marinelli racconta una storia di violenza all’interno di una storia d’amore.
L’associazione Riscoprirsi, che svolge la sua funzione di centro antiviolenza nelle nostre città riveste un ruolo importante per la prevenzione degli episodi di violenza, in rappresentanza erano presenti l’avv. dott.ssa Cafiero e la dott. ssa Strippoli. L’Avv. Matilde Cafiero, avvocato civilista del centro, e la dott.ssa Marianna Strippoli, psicoterapeuta per lo stesso centro, hanno chiaramente espresso l’importanza della prevenzione, in termini di cultura e comunicazioni, ma soprattutto il lavoro che ogni giorno la loro equipe svolge a tutela delle donne vittime di violenza. Nelle loro case vige una sorta di sudditanza a cui la donna deve sottostare, legato soprattutto alla cultura. Obiettivo del cento è individuare e quindi fermare la violenza che si vive e fare informazione al fine di prevenire ed educare a cambiare la mentalità sin dai giovani nelle scuole.
“Educare per formarsi e formare, comunicare ed ascoltare eventuali segni di episodi di violenza, denunciare ogni forma di sudditanza porta alla giusta prevenzione”.
Così ha concluso Raffaella Leone, scrittrice e editrice, che ha invitato al prossimo incontro il 18 novembre.
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