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Via Degli Orti e via Della Chiesa: pubbliche o private? Articolo 49 a De Benedittis: “Esiste un atto di cessione al comune?”

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La questione del dubbio che i lavori di rifacimento del manto stradale su via Degli Orti e via Della Chiesa fossero stati effettuati su strade private ad uso pubblico, era stata sollevata nel consiglio comunale celebratosi lunedì 10 ottobre dal consigliere Ignazio Salerno, Direzione Corato, il quale dichiarava che da verifiche effettuate le due strade “risultano a tutt’oggi non di di proprietà del patrimonio indisponibile del Comune”. A tal proposito chiedeva eventuali approfondimenti accolti dall’assessore Sinisi che se ne sarebbe occupato.

Nella giornata di ieri il sindaco De Benedittis attraverso un post sul suo profilo Facebook sgombrava ogni dubbio così dichiarando:

“#ViaDegliOrti e #ViaGenDallaChiesa sono strade pubbliche.
Nello scorso Consiglio comunale, un consigliere di opposizione aveva sollevato il dubbio che si trattasse di strade private ad uso pubblico ritenendo, pertanto, illegittimo il lavoro di rifacimento del tappeto di asfalto, realizzato qualche settimana fa.
Eravamo certi che l’Ufficio tecnico avesse agito in modo corretto. In ogni caso, abbiamo chiesto un ulteriore approfondimento, che ha confermato le nostre convinzioni. Infatti, tali strade sono state cedute gratuitamente al Comune in virtù della stipula della convenzione, in data 04/12/1991, registrata a Trani il 20/12/1991 al n. 20879 e al n. 25600 RO.
Andiamo avanti convinti e sicuri, nel rifacimento delle strade della nostra città.”

Oggi secondo quanto riportato in una nota da Niccolò Longo, presidente dell’associazione politica Articolo 49, la questione potrebbe riaprirsi perché, “Per la giurisprudenza una strada pubblica può essere definita tale solo quando c’è un atto pubblico che lo attesti” – scrive Longo – quindi,  “A questo punto vien da chiedersi come mai il Sindaco abbia citato una convenzione e non un atto di cessione a sostegno delle proprie dichiarazioni.”  

Di seguito la nota integrale:

VIA DEGLI ORTI E VIA DELLA CHIESA:
E SE LA TOPPA FOSSE PEGGIO DEL BUCO?

Lo scambio in consiglio comunale tra il consigliere Ignazio Salerno e l’assessore Sinisi prima e il Sindaco poi, ha incuriosito tutti sulla proprietà di via Degli Orti e via Della Chiesa.
Secondo gli approfondimenti del consigliere, le vie sarebbero intestate a privati e non al comune di Corato.
Dopo gli approfondimenti promessi dall’assessore nel corso del consiglio comunale, il Sindaco ieri ha comunicato che le strade oggetto della discussione sono inequivocabilmente pubbliche.
A sostegno delle sue certezze cita una convenzione del 1991 in cui i privati avrebbero ceduto le aree al Comune.
Non abbiamo motivo di dubitare di quanto sostenuto dal Sindaco, tuttavia, risulta curioso che le visure catastali non riportino il comune come proprietario delle aree.
Per la giurisprudenza una strada pubblica può essere definita tale solo quando c’è un atto pubblico che lo attesti.
A questo punto vien da chiedersi come mai il Sindaco abbia citato una convenzione e non un atto di cessione a sostegno delle proprie dichiarazioni.
Il dubbio sorge perché nelle convenzioni per le lottizzazioni simili a quella citata dal Sindaco è prevista l’obbligazione del privato a cedere le aree su cui insiste la strada privata affinché possa diventare pubblica.
Tuttavia, tale obbligazione va perfezionata con un atto di cessione, tanto vero che per la giurisprudenza, l’obbligazione decade dopo dieci anni, per cui, teoricamente, ciascuna delle parti si potrebbe rifiutare di finalizzare la cessione.
Ora, diamo per scontato che il Sindaco abbia citato la convenzione ma che in realtà esista un atto che abbia finalizzato la cessione perché in caso contrario, quelle strade non possono essere definite pubbliche.
È importante chiarire il punto perché non passi l’idea bislacca che un atto di convenzione non finalizzato sia sufficiente per definire pubblica una strada e acquisirla al patrimonio.
Le strade private ad uso pubblico sono proprio quelle aree di proprietà di privati la cui cessione al comune non si è mai finalizzata.
Ma se per pura ipotesi, per il nostro Sindaco una convenzione non finalizzata producesse comunque una acquisizione al patrimonio, allora cari amici, avremmo risolto il problema delle strade private ad uso pubblico.
Da ieri sarebbero magicamente tutte pubbliche!
Per sgombrare il campo da questi dubbi, non ci resta che aspettare di vedere gli atti di cessione, magari sottoscritti contestualmente alle convenzioni e con opportuna comunicazione al catasto.”

 

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