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Corato ha incontrato il mare – L’evento “AnCorato a Trani” un vero successo

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Il ritrovamento in mare di un ancora del 1755

 

Corato ospita il mare, una nuova sfida della Pro-Loco che ha tenuto a battesimo “An-Corato a Trani”, il primo evento legato al mondo acquatico, che si è svolto in due serate, giovedì 19 settembre con un convegno presso la biblioteca comunale seguito dall’inaugurazione della mostra in piazza Abazia, e venerdì entrando nel vivo della manifestazione preceduto da un’interessante presentazione.

“L’iniziativa, come ha spiegato, il presidente della Pro-Loco Gerardo Strippoli è stato il risultato di un lavoro di associazionismo attivo e della capacità di ritrovarsi e rinnovarsi con stimoli sempre nuovi derivanti dagli stessi soci”.

È stata infatti la caparbietà di Antonio Tarricone, socio della Pro-Loco, a caldeggiare questa manifestazione prendendo spunto dal ritrovamento di un ancora del 1755 ad opera del palombaro tranese, Umberto Papagno, appartenuta a una galea veneziana affondata nel tratto di costa tra Trani e Barletta, donata poi al comune di Trani.

Due figure fondamentali che sin da subito hanno capito l’importanza di quel relitto che andava assolutamente portato alla luce e che aggrappati a quell’ancora di speranza, è il caso di dire, grazie a loro ora, in una posizione prospiciente il mare che guarda l’orizzonte dove cielo e mare si baciano, tutti possono ammirarla presso la villa comunale di Trani.

Sono occorsi tre anni per salvare quel bene che il mare aveva custodito e che la burocrazia rischiava di distruggere; un iter burocratico complesso fu messo in atto egregiamente svolto dal dott. Domenico Cotugno, ex dirigente della Procura della Repubblica di Trani, che nel corso della serata di venerdì ha tracciato minuziosamente i tutti i passaggi fino al recupero, del dott. Carlo Maria Capristo, ex procuratore della Repubblica di Trani e attualmente a Taranto, il comandante della Capitaneria di Porto, Stefano Sarpi  insieme alle varie associazioni e ad altre persone che all’epoca si erano innamorate di quell’avventura virtuosa, rendendola possibile con ogni contributo.

Un’ancora che successivamente ha ritrovato una propria storia e identità grazie alla ricerca e a uno studio capillare dello storico, dott. Pasquale Trizio, esperto in studi della storia del commercio e della navigazione marina.

Così come interessante è stata la ricostruzione del dott. Stefano Del Lungo, ricercatore e archeologo del CNR, del contesto storico e sociale degli ultimi secoli riferiti proprio all’epoca in cui le navi galee, come quella a cui la ritrovata ancora apparteneva, venivano utilizzate per i traffici commerciali.

 

Perché questo evento legato al mare?

“Sicuramente per il legame storico che unisce Corato a Trani perché geograficamente, come facilmente riscontrabile da una cartina, soprattutto nel nord barese ad ogni città che si affaccia sul mare in corrispondenza ce n’è una nell’entroterra (Trani-Corato; Barletta-Andria; Molfetta-Terlizzi; Bisceglie-Ruvo;) ed essendo stata la Puglia una terra di grandi invasioni nel tempo, spesso gli abitanti delle città sul mare si spostavano all’interno per difendersi mettendo su dei centri fortificati”. (Gerardo Strippoli)

“Quindi nel tempo si è consolidato un rapporto tra i coratini e la città di Trani tanto da diventarne quasi la seconda casa” come ha ricordato Luigi Di Bisceglie, presidente dell’associazione “Acquatica Corato”, che con affetto e una nota di nostalgia ha riportato, i presenti al convegno, indietro nel tempo “alle calde giornate che da ragazzi si trascorrevano tra le spiagge della Sfinge, Colonna e la Seconda Spiaggia”. Una consuetudine, tra l’altro che ancora viene mantenuta.

È l’amore e la passione per il mare il comune denominatore di tutti coloro che a vario titolo hanno reso possibile questa idea che con le loro associazioni di sub cercano di avvicinare alla bellezza di questa grande risorsa soprattutto i giovani educandoli al rispetto di un bene tanto bistrattato dall’uomo e, alla scoperta del mondo marino.

Ma c’è chi fa di più come l’associazione, Poseidon Blu Team Molfetta scuola di formazione subacquea dedita alla subacquea ricreativa, tutela ambientale e disabilità subacquea, che con la competenza degli istruttori è riuscita a rendere possibile un’interazione tra il mondo dei disabili e il mare dando la possibilità di vivere quella sensazione di libertà a chi quotidianamente è costretto all’immobilità. “Un’associazione inoltre, afferma il presidente Riccardo Cifarelli, che si impegna a recuperare i rifiuti in mare che ogni giorno inquiniamo con le nostre cattive abitudini”

“E noi siamo frutto della qualità della vita che viviamo prosegue Michele Giannini, presidente dell’associazione Delfino Diving Club di Bari gemellata con l’Acquatica Corato. Il mare è un bene straordinario che appartiene a tutti e bisogna imparare a gustarne i sapori e le sensazioni fino a sentirlo parte di se stessi. Per coloro che praticano gli sport subacquei il mare diventa comunità, aggregazione e benessere, oltre ad avere una funzione educativa”.

Ma c’è anche chi dal mare, a volte, bisogna salvarlo e occorre formare figure che siano professionalmente addestrate per essere all’altezza del compito come fa il Servizio Nazionale di Salvamento diretto a Barletta dal sig. Paolo Tarantini. Si tratta di un ente morale che svolge soccorsi in mare sotto lo stretto controllo della capitaneria di porto e che ospita anche una sezione di subacquei appassionati di ricerche. Grazie alle loro immersioni, infatti, sono stati ritrovati molteplici reperti che hanno reso possibile la realizzazione di un Museo del Mare a Bisceglie che custodisce e mostra circa 700 reperti provenienti da varie zone del mondo.

Una passione, la loro, che spinge sempre a nuovi progetti come quello di un museo in mare che a breve potrebbe essere realizzato.

Il neonato evento, “AnCorato a Trani” è stato un vero successo che ha incontrato l’interesse di un caloroso pubblico in una serata dal clima più autunnale che estivo ma che ha trovato calore nel momento culinario dove protagonista è stato il pesce, gentilmente fornito dall’Assopesca, che docenti e alunni dell’IPC “Tandoi”, accompagnati dalla prof.ssa Angela Adduci, dirigente del Liceo Oriani-Tandoi, hanno trasformato in gustosi piatti.

AnCorato” si è posta come una manifestazione unica e particolare, che ha portato la sapienza navale in una città dell’entroterra come Corato, uno spaccato delle realtà navali e marittime del territorio e della loro missione ecologica e di recupero del patrimonio sommerso.

 

 

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