L’approvazione del bilancio è l’atto per eccellenza del Consiglio Comunale in quanto in esso convergono la visione politica dell’Amministrazione, il programma che si intende realizzare e le risorse rese disponibili: non si tratta di un semplice esercizio aritmetico ma è la prova del nove per comprendere se quanto promesso poi può giungere ad una sua effettiva realizzazione.
Se la visione d’insieme è politica, va altresì rilevato che il bilancio è anche un fatto tecnico e a tal fine l’Amministrazione può contare sull’apporto di tecnici interni ed esterni all’Ente in modo da assicurare che norme, leggi e procedure siano pienamente rispettate e che i numeri esposti siano poi corrispondenti alla situazione effettiva. In sostanza, si chiede ai Consiglieri Comunali di saper leggere un bilancio, valutare se rispondente alle varie esigenze in modo poi da giungere alla sua approvazione, delegando in ogni caso ai tecnici le operazioni contabili e i vari riscontri che è necessario fare.
Affinché i consiglieri abbiano modo di entrare nel merito delle questioni è necessario predisporre con congruo anticipo i dovuti momenti di approfondimento, attraverso le Commissioni Consiliari, analizzando il bilancio settore per settore (Lavori Pubblici, Servizi Sociali, Pubblica Istruzione, Sviluppo Economico…) per giungere poi ad una visione di insieme. A tal proposito i Consiglieri Comunali di opposizione hanno dichiarato in più occasioni la carenza di approfondimento e il fatto che le Commissioni Consiliari non abbiano avuto modo e possibilità di verificare i vari dettagli: non è fatto nuovo se confermato. Questa Amministrazione, infatti, pur avendo promesso la trasformazione del Palazzo di Città nella “casa della partecipazione”, ignora molto spesso che il coinvolgimento della cittadinanza (al momento molto scarso) presuppone dapprima il rispetto di regolamenti, norme e funzioni istituzionali: non può esserci alcun coinvolgimento dei portatori di interesse se si “fanno fuori” i Consiglieri Comunali, si snobbano le Consulte e – nella stessa maggioranza – alcuni Consiglieri lamentano di essere all’oscuro di decisioni e valutazioni.
Questo è il quadro generale. Nell’Ultimo Consiglio Comunale, tenutosi il primo agosto scorso, è accaduto un fatto inedito per la nostra Città: il primo punto all’ordine del giorno ha riguardato infatti un secondo intervento sul bilancio consuntivo dell’anno 2021, già approvato lo scorso 31 maggio, riducendo così l’avanzo libero a poco meno di 100.000 euro con una decurtazione di circa due milioni di euro.
Riepilogando, il 31 maggio 2022 il Consiglio Comunale approva il Consuntivo 2021, il 28 giugno 2022 viene chiamato nuovamente ad esprimersi per rettificare alcuni errori, il primo agosto viene convocato per correggere ulteriori e vistosi errori… è finita qui? Non c’è da attendersi una terza convocazione per una nuova revisione? A questo punto appare possibile il “non c’è due senza tre” come alcune fonti interne a Palazzo di Città riferiscono.
Allo stato attuale, comunque, la riduzione – quasi l’azzeramento – dell’avanzo libero (sono soldi non gravati da precedenti impegni) è già di per sé un problema aggravato da un quadro complessivo molto fosco. Infatti, riconoscendo a tutti i Consiglieri Comunali la capacità di leggere ed apprezzare i dati di bilancio, non si comprende come essi possano poi entrare nel merito senza i dovuti momenti di approfondimento e in presenza di “numeri ballerini”, con saldi che subiscono variazioni progressive nell’ordine dei milioni di euro.
È legittimo che i Consiglieri si pongano in via preliminare il quesito: “Ma cosa stiamo approvando?”, tanto più se – come alcuni riferiscono – il Consiglio Comunale potrebbe essere convocato una terza volta per correggere ulteriori errori nella redazione del consuntivo 2021.
Auspichiamo che questo non accada e che l’elenco delle correzioni sia terminato. Nel caso in cui il Consiglio sia chiamato ad entrare nuovamente nel merito, riteniamo che questo non possa essere privo di conseguenze politiche: non si sta giocando alla morra o con i noccioli delle albicocche. Compete al Presidente del Consiglio Comunale in primis – la Dott.ssa Valeria Mazzone – la tutela della dignità dell’Istituzione che rappresenta e dei Consiglieri che ne fanno parte. Mancanza di informazioni e di approfondimento, numeri non attendibili, variazioni significative di quanto già approvato… non possono essere tollerati oltre un determinato segno e ad un certo punto anche l’appartenenza ad una parte deve cedere il passo rispetto al ruolo istituzionale che si svolge. Staremo a vedere, speranzosi che l’elenco degli scivoloni finisca qui e che non si giunga alla terza revisione e magari anche alla quarta, plaudendo – per giunta – al lavoro svolto.