C. S.
Dopo essersi conclusa la fase 0 di Italexit, è pronta a prendere avvio la fase 1, anche nella provincia di Bari, dove il coordinatore di Bari Giuseppe Masciale ha chiamato a raccolta tutti i tesserati provinciali per un incontro previsto per Sabato 2 Luglio a Bitonto, al fine di programmare i prossimi impegni e azioni concrete sul territorio.
Lo scorso weekend si è tenuto il primo congresso nazionale Italexit, Paragone eletto segretario nazionale all’unanimità. Tra i partecipanti anche il coordinatore cittadino Antonio Procacci che attraverso un nota stampa riporta i punti salienti del congresso.
“Umiltà, impegno e determinazione, insieme a coerenza e a una buona dose di coraggio”: sono questi gli ingredienti che si richiedono alla classe dirigente Italiana futura, necessari per rilanciare la nostra nazione e restituire dignità al popolo italiano. Italexit rappresenta il contenitore politico (da poco divenuto ufficialmente partito con un suo statuto) ideale per realizzare la ricetta vincente e, dopo essere cresciuto esponenzialmente nell’ultimo anno con una presenza sempre più costante su tutti i territori, si appresta a presentarsi alle elezioni politiche del 2023, offrendosi all’elettorato medio italiano (sempre più sfiduciato e assente dalle urne) come l’unica reale alternativa e opposizione all’attuale Governo Draghi“.
Parole di Massimo Gianangeli, coordinatore regionale delle Marche, che dopo la sua introduzione e il suono dell’inno di Mameli, passa la parola a Gianluigi Paragone, eletto all’unanimità dalla direzione nazionale segretario nazionale del partito nella giornata precedente del congresso (Sabato 25 Giugno, NB).
“Ci hanno venduto il mito dell’Europa dei popoli unita e solidale, ma questa Unione Europea è tutto fuorché solidale: sostituendosi allo stato italiano, si è in realtà rivelata di fatto per quello che è realmente, “un meta-stato”, in cui vige la regola del mercato, messo al centro dell’economia e sostituitosi in tutto e per tutto al cittadino, ormai regredito a individuo digitale identificabile con un QR code e controllato in tutto e per tutto: nei suoi gusti, nei suoi movimenti, nei suoi bisogni, nei suoi pensieri… Ma il mito dell’Unione Europea e dell’euro, del “lavoreremo un giorno in meno guadagnando come se avessimo lavorato un giorno di più” di Prodiana memoria è ormai crollato definitivamente, rivelandosi agli occhi di tutti per quel che è realmente: un inganno vero e proprio, funzionale alla distruzione del Made in Italy, allo spianare la strada allo strapotere economico delle multinazionali (con nesso e connesso sfruttamento dei lavoratori Italiani), ai continui licenziamenti (fatti passare ipocritamemte per “ristrutturazioni”) con aumento esponenziale del tasso di disoccupazione, fino all’obiettivo finale, che sarà abolire la proprietà privata rendendoci “sharer” di tutto, ma di fatto proprietari di nulla. Ecco perché, l’unica reale risoluzione a tutte queste problematiche passa per l’Italexit e per la rimessa in atto di un programma economico costituzionale, che possa rimettere al centro il cittadino (e non il mercato), perseguendo la piena occupazione e rivalutando il ruolo del lavoro (fondamentale per la piena realizzazione della persona) e la cultura del lavoro e del sacrificio ereditata dai nostri nonni, che in passato hanno fatto grande l’Italia e hanno reso il marchio “made in Italy” un unicum a livello mondiale. D’altronde, noi siamo Italiani e non europei e non abbiamo vergogna a pronunciare la parola Italia e a mostrare il tricolore nel logo del partito e non solo quando gioca l’Italia”.Tanti anche gli interventi successivi degli ospiti alternatisi sul palco: il professore di diritto costituzionale Daniele Trabucco, membro del dipartimento “Riforme Costituzionali” di Italexit, ha parlato dell'”Italexit” non come il fine ma come il mezzo per rilanciare economicamente il nostro Paese, contrapponendo al neoliberismo e al globalismo dominanti negli ultimi anni un modello economico basato sulla sovranità costituzionale.
Il senatore Mario Michele Giarrusso, membro del dipartimento “Giustizia” di Italexit, riprendendo Trabucco, ha voluto rimarcare il significato della parola “sovranità” e la sua appartenenza al popolo (come sancito dall’articolo 1 della nostra Costituzione) in tutte le sue forme, compresa quella giudiziaria, il cui attacco è stato portato avanti da anni di governi europeisti prima con l’introduzione del contributo unificato (che di fatto esclude i cittadini meno abbienti dalla possibilità di tutelare i propri diritti) e poi con la chiusura del 47% delle sedi giudiziarie, andando a rafforzare di fatto il potere delle mafie: la battaglia per la giustizia di Italexit, dunque, parte dalla cancellazione del contributo unificato e dalla riapertura dei Tribunali, per proseguire con la costituzione di una Procura Nazionale vera e di una Forza di Polizia Organizzata Centralizzata per contrastare la mafia e le organizzazioni criminali organizzate, in maniera altrettanto organizzata.
Il dottor Giuseppe Barbaro, membro del Dipartimento “Sanità” ha fortemente e aspramente denunciato le misure adottate dal Governo per arginare l’emergenza pandemica: dal protocollo ministeriale per l’assistenza e la cura domiciliare dei malati Covid (assolutamente insufficiente e che ha di fatto reso sempre più il medico un mero burocrate e firmacarte di ordini provenienti dal Ministero della Salute) al ricatto del Green Pass e dell’obbligo per molte categorie di sottoporsi a una vaccinazione di massa non sufficientemente sperimentata; non sono mancati, inoltre, una frecciatina all’ordine dei medici, oramai assimilato a un ordine militare piuttosto che di tutela della categoria, e ai tempi interminabili di attesa prima di poter usufruire della Sanità pubblica, sempre più sacrificata in nome della privata (emblematico e fondamentalmente, sotto questo punto di vista, anche il contributo del coordinatore regionale della Puglia Mario Conca, che ha spesso denunciato la malagestione della Sanità pubblica pugliese). Tocca, dunque, ritornare a investire in primis sulla sanità pubblica, oltre rivalutare la figura del medico e i principi di eticità e morale, per i quali risulta fondamentale arrivare a un’ abolizione dell’ ordine o, quanto meno, alla creazione di un organo parallelo e indipendente dai ricatti e dalla volontà di sottostare agli ordini della grandi multinazionali del farmaco.
Ha preso inoltre la parola il senatore Carlo Martelli, membro del Dipartimento “Ambiente ed Energia” che ha smontato alcuni falsi miti recentemente veicolati dai Media Mainstream, come la presunta emergenza relativa alla siccità e il passaggio ai monopattini e ai veicoli elettrici che, se apparentemente può rappresentare una risoluzione al problema dell’inquinamento ambientale, crea invero il problema ampiamente sottovalutato del loro riciclaggio (che già sta iniziando lentamente ad emergere), trattandosi di mezzi non riparabili ma dotati di batterie “usa e getta”.
Il signor Paolo Bianchini, invece, membro del Dipartimento “Turismo e ospitalità” ha parlato in nome della categoria dei commercianti, partite IVA e operatori del settore del turismo e della ristorazione, presi in giro e impossibilitati a lavorare già dal Governo Conte bis in merito alle presunte misure atte e prevenire i contagi (alle volte prese senza neanche l’indicazione del CTS), auspicando per i settori in questione un riscatto negli anni a venire, che andrà di pari passo con l’Italexit e con la necessità di valorizzare tutto il territorio della nostra penisola da Nord a Sud, che per la sua conformazione geografica si rifà maggiormente a un “turismo lento”, finalizzato alla necessità di prestare attenzione ai singoli dettagli, in modo da far godere al turista ogni singola meta e rendere ogni destinazione di viaggio unica e peculiare.
Spazio, inoltre, agli interventi del senatore William De Vecchis e dell’onorevole Jessica Costanzo, membri del Dipartimento “Lavoro” di Italexit, che riprendendo concetti già in parte espressi in precedenza dal senatore Paragone, hanno ricordato il loro impegno continuo, sin dalle esperienze politiche precedenti a queste, in favore dei lavoratori e dei loro bisogni, promettendo e assicurando che anche in futuro Italexit non farà mai mancare la propria presenza e il proprio supporto ai lavoratori italiani di qualsiasi categoria, assicurando di ascoltare e farsi carico delle loro esigenze e dei loro bisogni.
Dopo la pausa pranzo, nel pomeriggio, si sono succeduti gli interventi degli altri membri del coordinamento nazionale di Italexit, che a turno si sono anche posti umilmente a disposizione, per ascoltare le problematiche e le esigenze dei singoli territori, di cui si sono fatti portavoce i membri dei coordinamenti provinciali e cittadini accorsi a Roma nel weekend.
Prende infine la parola nuovamente Gianangeli, che nel salutare tutti ricorda che “l’impegno per risolvere i problemi e creare soluzioni deve partire dal singolo tesserato militante, dalla cui serietà e onestà dipendono serietà e onestà dell’intero progetto politico: sta passando in questi giorni un disegno di legge, che richiederà la necessità di raccogliere le firme per presentarsi alle elezioni politiche del 2023, solo per quelle forze politiche oggi presenti in minoranza, compresa dunque Italexit. Seppur ai nostri occhio poca giusta, questa legge non è di certo un problema: siamo pronti a scendere in campo per la raccolta firme e a lavorare in vista della sempre più imminente campagna elettorale.”
E che lavoro sia. Dopo essersi conclusa la fase 0 di Italexit, è pronta a prendere avvio la fase 1, anche nella provincia di Bari, dove il coordinatore di Bari Giuseppe Masciale ha chiamato a raccolta tutti i tesserati provinciali per un incontro previsto per Sabato 2 Luglio a Bitonto, al fine di programmare i prossimi impegni e azioni concrete sul territorio
“Ci hanno venduto il mito dell’Europa dei popoli unita e solidale, ma questa Unione Europea è tutto fuorché solidale: sostituendosi allo stato italiano, si è in realtà rivelata di fatto per quello che è realmente, “un meta-stato”, in cui vige la regola del mercato, messo al centro dell’economia e sostituitosi in tutto e per tutto al cittadino, ormai regredito a individuo digitale identificabile con un QR code e controllato in tutto e per tutto: nei suoi gusti, nei suoi movimenti, nei suoi bisogni, nei suoi pensieri… Ma il mito dell’Unione Europea e dell’euro, del “lavoreremo un giorno in meno guadagnando come se avessimo lavorato un giorno di più” di Prodiana memoria è ormai crollato definitivamente, rivelandosi agli occhi di tutti per quel che è realmente: un inganno vero e proprio, funzionale alla distruzione del Made in Italy, allo spianare la strada allo strapotere economico delle multinazionali (con nesso e connesso sfruttamento dei lavoratori Italiani), ai continui licenziamenti (fatti passare ipocritamemte per “ristrutturazioni”) con aumento esponenziale del tasso di disoccupazione, fino all’obiettivo finale, che sarà abolire la proprietà privata rendendoci “sharer” di tutto, ma di fatto proprietari di nulla. Ecco perché, l’unica reale risoluzione a tutte queste problematiche passa per l’Italexit e per la rimessa in atto di un programma economico costituzionale, che possa rimettere al centro il cittadino (e non il mercato), perseguendo la piena occupazione e rivalutando il ruolo del lavoro (fondamentale per la piena realizzazione della persona) e la cultura del lavoro e del sacrificio ereditata dai nostri nonni, che in passato hanno fatto grande l’Italia e hanno reso il marchio “made in Italy” un unicum a livello mondiale. D’altronde, noi siamo Italiani e non europei e non abbiamo vergogna a pronunciare la parola Italia e a mostrare il tricolore nel logo del partito e non solo quando gioca l’Italia”.Tanti anche gli interventi successivi degli ospiti alternatisi sul palco: il professore di diritto costituzionale Daniele Trabucco, membro del dipartimento “Riforme Costituzionali” di Italexit, ha parlato dell'”Italexit” non come il fine ma come il mezzo per rilanciare economicamente il nostro Paese, contrapponendo al neoliberismo e al globalismo dominanti negli ultimi anni un modello economico basato sulla sovranità costituzionale.
Il senatore Mario Michele Giarrusso, membro del dipartimento “Giustizia” di Italexit, riprendendo Trabucco, ha voluto rimarcare il significato della parola “sovranità” e la sua appartenenza al popolo (come sancito dall’articolo 1 della nostra Costituzione) in tutte le sue forme, compresa quella giudiziaria, il cui attacco è stato portato avanti da anni di governi europeisti prima con l’introduzione del contributo unificato (che di fatto esclude i cittadini meno abbienti dalla possibilità di tutelare i propri diritti) e poi con la chiusura del 47% delle sedi giudiziarie, andando a rafforzare di fatto il potere delle mafie: la battaglia per la giustizia di Italexit, dunque, parte dalla cancellazione del contributo unificato e dalla riapertura dei Tribunali, per proseguire con la costituzione di una Procura Nazionale vera e di una Forza di Polizia Organizzata Centralizzata per contrastare la mafia e le organizzazioni criminali organizzate, in maniera altrettanto organizzata.
Il dottor Giuseppe Barbaro, membro del Dipartimento “Sanità” ha fortemente e aspramente denunciato le misure adottate dal Governo per arginare l’emergenza pandemica: dal protocollo ministeriale per l’assistenza e la cura domiciliare dei malati Covid (assolutamente insufficiente e che ha di fatto reso sempre più il medico un mero burocrate e firmacarte di ordini provenienti dal Ministero della Salute) al ricatto del Green Pass e dell’obbligo per molte categorie di sottoporsi a una vaccinazione di massa non sufficientemente sperimentata; non sono mancati, inoltre, una frecciatina all’ordine dei medici, oramai assimilato a un ordine militare piuttosto che di tutela della categoria, e ai tempi interminabili di attesa prima di poter usufruire della Sanità pubblica, sempre più sacrificata in nome della privata (emblematico e fondamentalmente, sotto questo punto di vista, anche il contributo del coordinatore regionale della Puglia Mario Conca, che ha spesso denunciato la malagestione della Sanità pubblica pugliese). Tocca, dunque, ritornare a investire in primis sulla sanità pubblica, oltre rivalutare la figura del medico e i principi di eticità e morale, per i quali risulta fondamentale arrivare a un’ abolizione dell’ ordine o, quanto meno, alla creazione di un organo parallelo e indipendente dai ricatti e dalla volontà di sottostare agli ordini della grandi multinazionali del farmaco.
Ha preso inoltre la parola il senatore Carlo Martelli, membro del Dipartimento “Ambiente ed Energia” che ha smontato alcuni falsi miti recentemente veicolati dai Media Mainstream, come la presunta emergenza relativa alla siccità e il passaggio ai monopattini e ai veicoli elettrici che, se apparentemente può rappresentare una risoluzione al problema dell’inquinamento ambientale, crea invero il problema ampiamente sottovalutato del loro riciclaggio (che già sta iniziando lentamente ad emergere), trattandosi di mezzi non riparabili ma dotati di batterie “usa e getta”.
Il signor Paolo Bianchini, invece, membro del Dipartimento “Turismo e ospitalità” ha parlato in nome della categoria dei commercianti, partite IVA e operatori del settore del turismo e della ristorazione, presi in giro e impossibilitati a lavorare già dal Governo Conte bis in merito alle presunte misure atte e prevenire i contagi (alle volte prese senza neanche l’indicazione del CTS), auspicando per i settori in questione un riscatto negli anni a venire, che andrà di pari passo con l’Italexit e con la necessità di valorizzare tutto il territorio della nostra penisola da Nord a Sud, che per la sua conformazione geografica si rifà maggiormente a un “turismo lento”, finalizzato alla necessità di prestare attenzione ai singoli dettagli, in modo da far godere al turista ogni singola meta e rendere ogni destinazione di viaggio unica e peculiare.
Spazio, inoltre, agli interventi del senatore William De Vecchis e dell’onorevole Jessica Costanzo, membri del Dipartimento “Lavoro” di Italexit, che riprendendo concetti già in parte espressi in precedenza dal senatore Paragone, hanno ricordato il loro impegno continuo, sin dalle esperienze politiche precedenti a queste, in favore dei lavoratori e dei loro bisogni, promettendo e assicurando che anche in futuro Italexit non farà mai mancare la propria presenza e il proprio supporto ai lavoratori italiani di qualsiasi categoria, assicurando di ascoltare e farsi carico delle loro esigenze e dei loro bisogni.
Dopo la pausa pranzo, nel pomeriggio, si sono succeduti gli interventi degli altri membri del coordinamento nazionale di Italexit, che a turno si sono anche posti umilmente a disposizione, per ascoltare le problematiche e le esigenze dei singoli territori, di cui si sono fatti portavoce i membri dei coordinamenti provinciali e cittadini accorsi a Roma nel weekend.
Prende infine la parola nuovamente Gianangeli, che nel salutare tutti ricorda che “l’impegno per risolvere i problemi e creare soluzioni deve partire dal singolo tesserato militante, dalla cui serietà e onestà dipendono serietà e onestà dell’intero progetto politico: sta passando in questi giorni un disegno di legge, che richiederà la necessità di raccogliere le firme per presentarsi alle elezioni politiche del 2023, solo per quelle forze politiche oggi presenti in minoranza, compresa dunque Italexit. Seppur ai nostri occhio poca giusta, questa legge non è di certo un problema: siamo pronti a scendere in campo per la raccolta firme e a lavorare in vista della sempre più imminente campagna elettorale.”
E che lavoro sia. Dopo essersi conclusa la fase 0 di Italexit, è pronta a prendere avvio la fase 1, anche nella provincia di Bari, dove il coordinatore di Bari Giuseppe Masciale ha chiamato a raccolta tutti i tesserati provinciali per un incontro previsto per Sabato 2 Luglio a Bitonto, al fine di programmare i prossimi impegni e azioni concrete sul territorio