Lo scenario che si sta delineando lascia prevedere che all’indomani della nomina del nostro primo cittadino il consiglio comunale sarà così composto; dei 24 previsti per legge, 14 saranno di maggioranza e 10 di minoranza.
La novità sta nel fatto che probabilmente anzi, quasi certamente, l’opposizione sarà rappresentata quasi per intero dagli otto candidati sindaci sconfitti lasciando solo due scanni da occupare, salvo la possibilità di un eventuale rinuncia da parte di qualcuno e, se si pensa che in lista andranno circa seicento aspiranti consiglieri, la competizione si prevede più che agguerrita.
Ci si chiede quanto un’opposizione così variegata, composta da uomini con idee e progetti diversi che potrebbero addirittura celare antichi rancori e veleni, possa contribuire al bene del paese.
La caccia al voto è già partita, molti si sono mossi in anticipo cercando di accaparrarsi più consensi possibili, c’è chi invece aspetta gli ultimi giorni per calare l’asso dalla manica.
Questo quadro potrebbe come in passato far venire fuori ciò che una buona politica non dovrebbe fare sotto il segno di false promesse, scambi di favore e tante altre nefandezze.
L’elettorato coratino rischia di essere preso d’assalto e soprattutto monitorato con la conseguente privazione della propria libertà di espressione, questa visione potrebbe essere tutt’altro che infondata, infatti negli anni, secondo indiscrezioni, si dice che durante le amministrative comunali ci siano state forzature di ogni genere in cambio di consenso tra ricatti, garantire il pagamento delle bollette a nuclei familiari numerosi disagiati, buoni carburante, promesse di lavoro e tanto altro.
Se questo dovesse ancora verificarsi il risultato rischierebbe di essere favorevole solo alle coalizioni che possono disporre di ingenti somme di denaro da investire durante la campagna elettorale a discapito di chi magari scende in campo solo con l’intento di mettere in atto progetti utili alla città.
Il desiderio di molti cittadini è che la competizione si basi solo su programmi realizzabili e soprattutto di interesse pubblico e che qualche politico navigato si faccia un esame di coscienza in modo da evitare che i coratini si ritrovino tra qualche anno a dar conto alle nuove generazioni dei disastri da loro lasciati in eredità.
Viva la politica sana.
Concordo con quanto ho letto nell’articolo,aimè non prevedo nulla di buono .