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Quando a gridare allo scandalo è il falso buonismo: piaga dilagante del politicamente corretto.

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Ancora una volta non è stata persa occasione da una certa parte politica, tra militanti, fans ed alcuni esponenti, di travisare, a proprio piacimento, il contenuto di un articolo pubblicato dalla nostra testata a seguito di scatti giunti in redazione che ritraevano più persone che si aggiravano qualche giorno fa in vari luoghi della nostra città con abbigliamento e accessori alquanto stravaganti e probabilmente con intento provocatorio.

È stata proprio quella probabile intenzione da parte degli attori a destare alla nostra redazione curiosità e domande ironiche in un articolo che, sottolineiamo, né offendeva e né derideva le persone protagoniste. D’altra parte non è insolito, magari non nella nostra città ma altrove, assistere a manifestazioni o proteste pacifiche portate avanti anche da singoli soggetti su temi ambientali, ecologici, difesa degli animali o temi sociali avvalendosi anche di particolari costumi per attirare appunto l’attenzione dell’opinione pubblica o delle isituzioni. A noi era sembrato semplicemente questo e questo si voleva comunicare tanto che dopo una serie di interrogativi su cosa potesse aver spinto quelle persone a girare per la città così abbigliate, proprio per rimarcare l’innocuità delle stesse, l’articolo si chiudeva così evidenziando: “Di qualsiasi cosa si tratti appare gentile. Che la rivoluzione sia finalmente in atto?”

Sarà stata mica questa conclusione a scatenare sui social una vera e propria caccia alle streghe da buona parte dei gentili rivoluzionari, gli stessi che, invece, a fronte di alcuni gravi accadimenti riguardanti Corato, oggetto di cronaca pubblicati sempre dalla nostra testata, non hanno mai accennato riflessioni o considerazioni lasciando cadere il tutto nella più totale indifferenza?
Un dubbio più che lecito il nostro!

Ma quello che più ci ha fatto riflettere è stato un post pubblicato sul suo profilo da parte del Presidente del Consiglio Comunale che dopo un’analisi di alcuni comportamenti sui social privi di sensibilità e umanità relativi a situazioni e realtà difficili, ha sottolineato che addirittura gli stessi “diventano spunto per articoli giornalistici“, trovando sponda anche da parte di un pappagallo locale che non ha perso occasione per erigersi a predicatore di valori. “E menomale che non siamo tutti uguali”, aggiungiamo noi.

Ebbene abbiamo ritenuto opportuno rimuovere l’articolo, ribadiamo ancora, non perché il contenuto fosse offensivo nei confronti di quelle persone ma semplicemente per evitare ulteriori strumentalizzazioni della solita parte politica, perché cara Presidente, “noi non barattiamo l’umanità e la sensibilità per una manciata di likes e qualche condivisione“, come lei ha accusato generalizzando.

Ma se noi non sapevamo chi c’era dietro quelle foto, è evidente invece, da quanto emerso sui social, che in tanti come lei erano a conoscenza del disagio di una di quelle persone. E allora abbiamo voluto approfondire e ora la notizia, quella seria e che deve far riflettere, è che per quel caso i parenti si sono rivolti agli organi preposti locali, compresa l’Amministrazione, senza mai ricevere né supporto e né risposte. Sono stati lasciati completamente soli da quel che ci hanno raccontato.
Non ci sono “ambiti trofei” per nessuno Presidente se da questa storia venuta fuori da un articolo nato con tutt’altro senso, si scopre poi  che il disagio sociale è orfano delle istituzioni, e non ce ne sono neanche per chi sbandiera solidarietà e per chi predica valori se rimangono tali, prediche, perché il passo è breve per sconfinare nel becero pietismo.
E al consigliere comunale di maggioranza che per strada, con veemenza, ci ha gridato contro di “vergognarci” senza possibilità di spiegazione, attribuendoci quasi la colpa del fatto che quella persona fosse stata oggetto di scherno durante quella mattinata in cui si era visto costretto ad intervenire, a suo dire, diciamo che intanto ci auguriamo che, oltre che ad intervenire, abbia anche allertato le forze dell’ordine, segnalando possibilmente anche i soggetti autori dello scherno (le cronache ci raccontato spesso epiloghi tristi di simili storie) e poi, alla luce di quanto emerso, aggiungiamo che intanto noi abbiamo porto le nostre scuse alle parti interessate e al momento se c’è chi deve vergognarsi sono le istituzioni, di cui anche lei fa parte, e che ahinoi risultano essere fallimentari.
La città attende.

Di seguito l’articolo “insensibile”
Rivoluzionari in cerca di autore per le strade di corato
Giungono in redazione foto  di personaggi che questa mattina giravano per Corato nei pressi di via Sant’Elia e via Ettore Fieramosca. Nulla ovviamente si sa di loro. Tutto è avvolto nel mistero. Quel che è certo è che se la loro intenzione fosse quella di attirare l’attenzione, ci sono riusciti visto che non sono passati inosservati ai più che con cellulare alla mano non hanno resistito a immortalarli nelle loro pittoresche manifestazioni.
Effetto pandemia? Provocazione?  Trovata pubblicitaria al limite del freak show a cielo aperto o persone che stanno ancora celebrando un tardivo carnevale?
Di qualsiasi cosa si tratti appare gentile. Che la rivoluzione sia finalmente in atto?

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